Malore in casa, morto il ristoratore Riccardo Ruggeri

PADOVA. Un malore, probabilmente un infarto. È mancato così, a soli 51 anni, Riccardo Ruggeri, noto titolare del ristorante “Sant’Antonio” di piazza del Santo. Riccardo, che avrebbe compiuto 52 anni il prossimo 17 febbraio e che viveva con la mamma in corso del Popolo 21, si è sentito male ieri mattina: a trovarlo ormai privo di vita è stata proprio l’anziana madre. A niente sono valsi i tentativi dei sanitari del 118 di rianimarlo, il 51enne purtroppo non ce l’ha fatta.
Riccardo Ruggeri era un personaggio molto conosciuto in città, da ormai dieci anni gestiva insieme al fratello Renzo il ristorante “Sant’Antonio”, mentre a pochi passi, sempre nella zona del Santo, l’altro fratello, Roberto, gestisce il ristorante “Al bersagliere”. «È una famiglia molto unita. I tre fratelli hanno gestito diversi locali pubblici in città» racconta scosso Raffaele Zanon, esponente di Fratelli d’Italia e amico di Riccardo Ruggeri dagli anni dell’infanzia «Riccardo ha gestito anche delle discoteche, come il Make up di Mellaredo e l’Hippopotamus di Camposampiero, tutti locali che andavano negli anni Ottanta. Il papà, Antonino, che adesso non c’è più, era un noto imprenditore, aveva un’industria nel settore metalmeccanico in zona industriale a Padova - aggiunge Zanon - quando è mancato è stato un brutto colpo per la famiglia ma, nonostante questo, si sono tutti rimboccati le maniche. Sebbene siano sempre state bene economicamente sono persone semplici, disponibili, alla mano».
Zanon conosceva Riccardo Ruggeri da tanti anni: «Siamo cresciuti insieme all’Arcella, dove lo conoscevano tutti, poi siamo rimasti sempre in contatto, sempre amici - ricorda - l’ultima volta che ci siamo visti è stata venerdì sera, avevamo organizzato una cena tra amici al suo ristorante. Gli avevo chiesto come stava perché il lunedì l’avevo casualmente incontrato al pronto soccorso, aveva avuto delle alterazioni del battito cardiaco, mi aveva detto a causa di un alterco che l’aveva agitato. Venerdì comunque stava bene. Mai mi sarei aspettato una tragedia simile».
Tra le passioni di Riccardo il calcio, «era un tifoso sfegatato del Padova e del Milan», la politica, «aveva aderito a Fratelli d’Italia, dove era molto attivo e attento ai temi del sociale», ma soprattutto gli animali, i cani in particolare, «aveva due bellissimi golden retriever, Pato e Olivia, che erano anche un po’ le mascotte del suo locale. Li portava sempre al ristorante, dove tutti i cani erano assolutamente i benvenuti».
Ieri pomeriggio Arif Shasi, dipendente di Ruggeri, era disperato per la morte improvvisa del suo titolare ma, soprattutto, del suo grande amico: «Sono sconvolto. Lavoro qui dal 2009 e Riccardo è stato la persona che più mi ha aiutato in Italia, nonostante io sia straniero. Non ha mai avuto pregiudizi ed è sempre stato buono. Io sono a Padova da solo e per me il mio lavoro è la mia famiglia. Ci sentivamo al cellulare anche tre o quattro volte al giorno», racconta trattenendo a stento le lacrime Arif, 33 anni, originario del Bangladesh, «mercoledì sera era al ristorante, stava bene. Ha guardato la partita del Milan insieme ad alcuni amici. So che stamattina (ieri ndr) è uscito, ha fatto colazione e poi è rientrato a casa. L’ho chiamato più volte al telefono ma non rispondeva. Ho provato allora chiamarlo a casa e là mi ha risposto il fratello che mi ha detto «lui non c’è più’». Non riesco ancora a crederci». Riccardo Ruggeri era balzato agli onori della cronaca circa quattro anni fa, quando si era aggiudicato il record di sanzioni alla ztl. Aveva raccolto ben 130 multe per altrettanti passaggi sotto al varco di Largo Europa e un’ammenda di 10 mila euro in tutto.
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