Mamma ungherese sequestra la figlia e finisce a processo

Mandato di cattura internazionale per Klaudia Ildiko Sallai La bimba ha 5 anni e il papà, Andrea Tonello, vive a Vigonza
Di Carlo Bellotto
Assemblea in tribunale Giorgio Falcone
Assemblea in tribunale Giorgio Falcone

VIGONZA. Ha portato con sè in Ungheria la figlia nata in Italia e ora è stata rinviata a giudizio davanti al collegio con il processo fissato per il prossimo 14 febbraio 2017: il reato è sequestro di persona che ha assorbito l'imputazione di sottrazione internazionale di minore. Si tratta di un’inchiesta condotta dal pubblico ministero Giorgio Falcone che ha spiccato anche un mandato di cattura internazionale per la donna. L’indagata è Klaudia Ildiko Sallai, parrucchiera di 33 anni ungherese. L’accusa è di aver portato via dall’Italia, probabilmente proprio in Ungheria la figlia nata nel settembre 2011 dalla relazione con Andrea Tonello, 45 anni, agente di commercio di Vigonza.

Per cercare la sua figlia ha fatto di tutto: si è persino travestito da barbone appostandosi sotto casa dei nonni materni in Ungheria. Ma la piccola e la mamma sembrano sparite. Ormai da anni. Per il papà e per gli investigatori sono nascoste a Mezotur, una cittadina di 18 mila abitanti, situata nell'Ungheria centro orientale. Una vicenda molto complessa che va avanti da diversi anni, tanto da spingere il pm a chiedere un mandato di cattura internazionale per la mamma, divenuto esecutivo un paio d’anni fa, ma che non è mai stato eseguito. O meglio, non ancora. Mamma e figlia sono ricercate dall’Interpol che per ora non le ha trovate. Già nel settembre del 2012 il tribunale ungherese aveva disposto il rientro della minore in Italia per il ricongiungimento con il padre. Alla stessa decisione è giunto anche il tribunale per i minorenni di Venezia, che, anzi, ha sentenziato la decadenza della mamma dalla potestà genitoriale, con affido esclusivo della bimba al papà. La donna, ex parrucchiera ad Abano Terme, aveva fatto credere al compagno che il suo viaggio in Ungheria, assieme alla bimba di pochi mesi, sarebbe stato di pochi giorni. Successivamente ha fatto credere al papà che presto sarebbe tornata da lui a Vigonza, cambiando però spesso idea e atteggiamento. Nel frattempo però aveva avviato in Ungheria una procedura, fin dal 5 gennaio 2012, per chiedere l'affido esclusivo e la condanna del padre al mantenimento della minore. Il suo modo di comportarsi, alquanto ambiguo, si evince anche dagli sms che inviava al compagno e che ora sono agli atti. Dopo la sentenza di secondo grado del tribunale di Pest (Ungheria), che dava ragione sempre al padre, la mamma della piccola ha fatto perdere completamente le sue tracce, assieme alla minore. La procura di Padova ha emesso una rogatoria internazionale per la ricerca della donna estesa a tutta Europa. Il papà della piccola, assistito dall'avvocato Chiara Balbinot, è andato pure a “La vita di diretta” di Raiuno, ma senza esito.

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