Manchi l’esame? Colpa di Uniweb

È stato sufficiente dare il “la” per farlo finire ancora una volta sulla graticola. Uno sfogo personale lasciato su Facebook da Paolo Guiotto, docente di Matematica del Bo e consigliere comunale del Pd, ha riacceso i riflettori su Uniweb, il contestato sistema informatico di ateneo.
«Non funziona», il leit motiv degli studenti che sostengono di impiegare ore a compiere qualsiasi operazione, dall'iscrizione, a un esame, al cambio del piano di studi. L'attacco a Uniweb ha radici lontane: è stato contestato dal giorno della sua introduzione all'Università, due anni fa, con tanto di pagina Facebook (“Questo è Uniweb”) e video su Youtube. I ragazzi in quell'occasione, con una parodia esilarante, avevano messo sulla scena un Adolf Hitler disperato: gli mancavano pochi esami alla laurea, ma Uniweb non permetteva l'iscrizione. Il fuhrer tremava all'idea che i suoi genitori potessero punirlo per aver “bucato” la sessione.
Paolo Guiotto, in piena fase estiva di verifiche, non ce l'ha più fatta. Nel suo post chiede risposte all'ateneo: «Quando non c'era Uniweb gli studenti si iscrivevano regolarmente agli esami. Da quando c'è, mandano una mail per dire che non sono riusciti a iscriversi. Quand'è che qualcuno farà un'indagine seria su quanto è costato, se funziona, se è adeguato ai tempi. Poi mi chiedo chi abbia preso i soldi per realizzare la piattaforma».
Su www.mattinopadova.it il popolo del web si è scatenato: una pioggia di commenti al vetriolo contro il sistema. Tommaso Maghini scrive: «Per cercare un'esame opzionale conviene rivolgersi a Chi l'ha visto».
Fabiana Pesci
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