«Manovra iniqua e raffazzonata»
Zanonato: «Colpire i Comuni è colpire i più deboli»

SINDACO Flavio Zanonato a Milano con l’Anci
PADOVA
. Dall'auditorium Gaber del Pirellone a piazza della Scala. C'era anche Flavio Zanonato, vicepresidente nazionale dell'Anci, ieri a Milano, dietro lo striscione «Giù le mani dei Comuni», che ha aperto il corteo trasversale dei primi cittadini. In prima fila, tra gli altri, Gianni Alemanno (Roma), Giuliano Pisapia (Milano), Piero Fassino (Torino), Flavio Tosi (Verona). Zanonato ha affidato il suo pensiero a un video di 3'18" postato su Facebook. «A Milano abbiamo protestato - argomenta il sindaco di Padova - contro la manovra economica che colpisce duramente i Comuni. Fornisco un dato. Con questa manovra la spesa pubblica dovrebbe essere ridotta di 55 miliardi. Il 75% di questi 55 miliardi sono a carica della spesa locale: Comuni, Province e Regioni. Attenzione, però: oggi è lo Stato che spende il 75% della spesa pubblica. La manovra avrebbe dovuto ripartire i tagli in maniera proporzionale e non solo addossandoli a Comuni, Regioni e un po' anche alle Province». «Ecco perché - continua Zanonato - abbiamo protestato contro una manovra che è iniqua. Colpire i Comuni significa colpire la gente che è più in difficoltà: la gente che non riesce ad assicurarsi un reddito adeguato per vivere in modo adeguato. Noi ci stiamo a fare la nostra parte, a patto che non ci siano misure raffazzonate. Tipo quella, decisa all'ultimo minuto, che toglie di mezzo i Comuni sotto i mille abitanti, ma non spiega come si devono accorpare. O ancora la norma che obbliga gli enti locali a vendere i loro beni e le loro società. Considerando che possono essere società molto remunerative, se tutti insieme le vendiamo, di fatto diamo luogo a una svendita». Il sindaco sottolinea infine che nella manovra anti-crisi, «risultato di un pessimo governo», manca ogni misura volta alla crescita e al rilancio dell'economia.
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