Manzato, Ruffato e Rao assaggiatori: «I cetrioli italiani non sono pericolosi»
Precipitate le vendite in tutta la provincia. Oggi visita all’agrimercato per rassicurare i cittadini

CETRIOLI Quelli italiani non sono pericolosi
PADOVA. Ci sono cetrioli e cetrioli. Stamattina all'Agrimercato di corso Stati Uniti, l'assessore regionale all'Agricoltura, Franco Manzato, con Clodovaldo Ruffato, Davide Bendinelli, Fortunato Rao e Franco Frigo, assaggerà, davanti alle telecamere, uno dei cetrioli che arrivano ogni giorno dal Veneto (in particolare dal Cavallino e dalla Bassa Padovana) e da ogni angolo della penisola, per dimostrare che l'ortaggio «nel mirino» in questi ultimi giorni non ha niente a che fare con quelli spagnoli o olandesi che hanno già causato 10 morti in Germania.
«I nostri agricoltori non possono pagare per colpe che non hanno - osserva l'assessore regionale - La nostra verdura è controllata dagli ispettori Usl lungo tutta la filiera». Anche il direttore del Maap Francesco Cera e il presidente della Coldiretti Marco Calaon prendono posizione, precisando che il cetriolo spagnolo sotto accusa è quello che in gergo viene chiamato Pepino (liscio e più lungo di quello italiano) e che, invece, tutti i prodotti veneti e italiani sono sicuri e garantiti. Intanto, nelle piazze la psicosi continua: «Abbiamo dovuto scrivere, in grande, "cetrioli italiani" perché la gente è spaventata dalle ultime notizie che arrivano dalla Germania - dicono le fruttivendole Cristina Biolo e Antonella Lanza - Mangiateli senza timore, sono saporiti e dissetanti».
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