Marchio copiato, Simod pagherà un milione ad Asics

Pesante condanna a carico di Simod spa, l’azienda specializzata in calzature con sede a Sant’Angelo di Piove di Sacco fondata dall’imprenditore Paolo Sinigaglia: dovrà pagare un milione e 76 mila...

Pesante condanna a carico di Simod spa, l’azienda specializzata in calzature con sede a Sant’Angelo di Piove di Sacco fondata dall’imprenditore Paolo Sinigaglia: dovrà pagare un milione e 76 mila euro ad Asics Corporation e alla licenziataria italiana Asics Italia «a titolo di penale per la violazione dell’ordine di inibitoria, emessa con ordinanza dal giudice monocratico il 10 aprile 2006, per aver persistito fino al 31 marzo 2009 nell’uso di un segno, costituito dall’incrocio di linee, confondibile e in contraffazione con i marchi figurativi registrati da Asics». Soddisfatti i legali di Asics, il veneziano Francesco Mercurio e il collega di Milano Sandro Hassan, mentre Simod era difesa dagli avvocati Cicciariello e Biagini. La sentenza è del tribunale di Venezia-sezione specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale (presidente Maura Caprioli, giudice relatore Andrea Fidanzia e a latere Gabriella Zanon). Il contenzioso risale al 14 febbraio 2006 quando Asics Corporation e Asics Italia lamentano la contraffazione e l’uso illecito in regime di concorrenza sleale, da parte di Simod, di un marchio, “un disegno di linee curve incrociate”, pressoché uguale o quasi identico a quello impresso su scarpe di loro produzione. Il 10 aprile 2006 il giudice, accogliendo la domanda, inibisce a Simod l’utilizzo di quel marchio: il provvedimento è confermato anche in sede di reclamo davanti al tribunale. Non serve a nulla. Il 9 febbraio 2009 scatta l’atto di citazione di Asics davanti al tribunale e a due anni di distanza la pronuncia conferma l’ordinanza inibitoria, imponendo la penale. Inutile la difesa di Simod, secondo la quale «il segno, pur originariamente dotato di capacità distintiva, si è volgarizzato in quanto usato da un numero rilevante di imprese,... così da non poter più svolgere la funzione di segni distintivi per una sola di esse». Scrivono i giudici: «... Questo collegio non condivide tale impostazione... Non è affatto vero che le più rinomate imprese di calzature sportive usano tutte un segno costituito da un incrocio di linee». E vengono citate note ditte «che hanno segni figurativi diversi e in alcun modo assimilabili ad quelli di asics...» mentre «l’incrocio di linee usato originariamente come segno da Simod è del tutto simile all’incrocio adottato da Asics... In considerazione dell’accertata contraffazione nonché della concorrenza sleale posta in essere da Simod deve condividersi la decisione adottata dal giudice di inibire l’uso del marchio... Nel caso di specie Asics Corp. e Asics Italia, attraverso la produzione in giudizio di una pagina del sito Internet di Simod, hanno fornito la prova che almeno fino al 31 marzo 2009 Simod ha persistito nella condotta di contraffazione». I giudici hanno calcolato che la violazione c’è stata per 1076 giorni (dal 19 aprile 2006, giorno in cui l’inibizione era stata notificata). Calcolando una penale di mille euro al giorno, ecco che è risultata la somma definitiva da pagare per la violazione dell’ordine di inibitoria.(c.g.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova