Marocchino violenta badante moldava e la rapina: arrestato

BRUGINE. Violenta e picchia a sangue una donna durante un festino: arrestato un ventisettenne di nazionalità marocchina e clandestino. Sono scene da “arancia meccanica” quelle che ricostruiscono quanto accaduto sabato notte negli alloggi che si trovano sopra la trattoria “Vecchia Rialto” di Campagnola di Brugine. Scene di violenza inaudita, perpetrata da un uomo nei confronti di una donna nel peggiore dei modi che si possa immaginare.
La vittima dello stupro e delle botte è una quarantaquattrenne arrivata dall’Est molti anni fa e residente nel Padovano. Una donna che ha sempre lavorato, che si è integrata nella comunità, che fino a sabato notte aveva pensato di aver trovato in Italia la felicità. L’errore è stato accettare l’invito di un’amica a una festa. Un party per pochi organizzato dagli affittuari delle stanze sopra la trattoria Rialto. Birra e vino scorrono a fiumi ma il clima è cordiale, ci si diverte.
La donna a un certo punto si siede su un letto, forse risente di qualche goccio di troppo. Vuole riposare un po’ prima di salire in auto e fare ritorno a casa. Si addormenta e all’improvviso si sveglia perché un uomo le sta sopra. Lei inizia a urlare, a dirgli di stare fermo e lasciarla. Lui risponde a ceffoni, le strappa i pantaloni e la violenta. La porta è chiusa a chiave, di là c’è musica, nessuno sente.
E’ un altro marocchino trentenne poco dopo che si accorge che in quella stanza sta succedendo qualcosa di grave. Allora grida, cerca di farsi aprire, dall’altra parte della porta arrivano le urla della donna, ora chiare e forti. La porta si apre e l’uomo viene colpito al viso con un grosso bicchiere. Il mostro si richiude dentro la stanza con la sua vittima che tenta di scappare anche dalla finestra. Viene afferrata, gettata a terra sui vetri infranti del bicchiere, ancora picchiata e ancora violentata.
Il trentenne appena si riprende scende in strada, chiede il telefono a un amico e chiama il 112. Sul posto arrivano una pattuglia del Radiomobile e una dei carabinieri di Codevigo. La donna sta ancora urlando: sfondano la porta e strappano l’energumeno dal letto e lo immobilizzano. E’ un clandestino, senza fissa dimora. Probabilmente alloggiato in una delle stanze al Rialto.
Ibrahim Wahid ha trascorso la notte in camera di sicurezza nella caserma dell’Arma di Piove e ieri pomeriggio il Tribunale di Padova ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere: deve rispondere di violenza sessuale e rapina aggravata. Sì, perché a quella povera donna che ha stuprato ha anche strappato due collanine in oro.
La vittima è stata portata in ospedale dove i sanitari hanno accertato lo stupro. Inoltre ha rimediato 20 giorni di prognosi per una profonda ferita da taglio sul braccio e numerose contusioni sul corpo. Anche il marocchino trentenne che ha cercato di salvarla è stato medicato al pronto soccorso: per lui 10 giorni di prognosi per uno sfregio al volto.
La storia non finisce con l’arresto di Wahid: ora i carabinieri stanno accertando se veramente abitasse al Rialto, circostanza che metterebbe nei guai anche i proprietari dell’immobile.
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