Marzolo occupata, assolti Beni dimenticati da anni

La sentenza del giudice Alcaro per i 13 imputati legati al centro sociale Gramigna L’ex mensa e il collegio Fusinato al centro di una querelle civile tra Esu e proprietà
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - EX MENSA MARZOLO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - EX MENSA MARZOLO

È il 23 gennaio 2014. Un gruppo di studenti universitari legati all’area del centro sociale Gramigna occupa i locali dell’ex mensa Marzolo abbandonata dal 2009. E si spinge fino ai quattro piani dell’adiacente palazzo dell’ex collegio Fusinato, chiuso e dimenticato fin dal 1999, pure in via Marzolo nel quartiere Portello, cuore degli istituti universitari scientifici. Due spazi dimenticati da anni anche se le utenze risultano ancora aperte. In 13 finiscono sotto inchiesta per il reato di occupazione abusiva. Ora il processo ii primo grado si è concluso: assoluzione per tutti, per 12 in quanto il fatto non costituisce reato, per uno perché il fatto non sussiste.

Occupazione, tutti assolti.

Entro 60 giorni le motivazioni del giudice Laura Alcaro che spiegheranno il senso della pronuncia destinata ad accogliere almeno una parte dei tanti rilievi dei difensori, la penalista Marina Infantolino e il collega Benedetto Ciccarone. Tra questi, lo stato di degrado dei beni e il totale disinteresse da parte della proprietà, la fondazione Casa dello studente, ente morale presieduto dal rettore. «Attendiamo le motivazioni della sentenza ma pensiamo che questa assoluzione riconosca le ragioni degli studenti e dell’occupazione come reazione legittima e necessitata perché unica alternativa possibile a fronte dell’intollerabile e granitica inerzia della burocrazia universitaria che ha lasciato, per oltre 15 anni, un immobile importante in completo stato di abbandono in pieno centro» commenta l’avvocato Infantolino.

I protagonisti.

Aggiunge qualche studente: «Intere generazioni si sono succedute a Padova senza poter accedere ai servizi della Casa dello studente Fusinato e della mensa Marzolo. E saremmo noi studenti a dover rispondere di occupazione per aver turbato il godimento dell’immobile? La realtà è che la mensa è stata restituita a chi avrebbe dovuto fruirne da sempre e non l’ha potuto fare per colpa dei vertici dell’ateneo».

Lite tra Esu e proprietà.

Questioni giuridiche (e non solo) quelle sulle quali hanno puntato i legali. Nella difesa hanno insistito sulle condizioni di degrado dei due edifici, al centro di un contenzioso civile fra Esu (Ente regionale per il Diritto allo Studio universitario) e fondazione Casa dello Studente, di fatto emanazione dell’ateneo. Il 19 gennaio 2009 una sentenza della Corte d’appello (esecutiva) aveva accertato che la fondazione risultava proprietaria dell’immobile Fusinato condannando l’Esu a restituirlo. Esu che si è rivolto al Tar, reclamando il riconoscimento del diritto a gestire la Casa. Richiesta bocciata pure in secondo grado. Forse in attesa di un ricorso in Cassazione (l’Esu l’avrebbe proposto) l’ateneo non si è mosso? Sono trascorsi 19 anni da quando il Fusinato è chiuso; 10 anni per quanto riguarda l’ex mensa Marzolo occupata, sgombrata, sequestrata dall’autorità giudiziaria, di nuovo occupata. Attualmente è gestita da un’altra assemblea studentesca legata al Gramigna che organizza attività culturali, pranzi (il mercoledì) per studenti a 2 euro e cene per il quartiere a 3 euro una volta a settimana. Il Marzolo continua a vivere.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova