Mattia, vent’anni morto in moto: «Abbiamo perso la cosa più preziosa»

Padova. Lo strazio di genitori e amici. «Se avevi bisogno lui c’era». Chiuso il locale dove lavorava. Il cugino è fuori pericolo
DORO - FOTOPIRAN - VIGODARZERE - LUOGO MORTALE TERRAGLIONE
DORO - FOTOPIRAN - VIGODARZERE - LUOGO MORTALE TERRAGLIONE

PADOVA. «Siamo sconvolti e arrabbiati, abbiamo perso una delle cose più preziose della nostra vita, Mattia, il nostro primogenito». Le lacrime non si contano, il dolore è atroce a meno di ventiquattro ore dalla tragedia che come una pugnalata ha improvvisamente colpito le loro vite.

Andrea Schiavon e Katyusha Peruzzo, i genitori di Mattia Schiavon, il ventenne morto in seguito all’incidente stradale di martedì sera, sono sotto shock, chiusi nel dolore nella loro casa di via Maroncelli, insieme al figlio più piccolo. Mattia era uscito di casa insieme al cugino di 17 anni per trascorrere un pomeriggio in piscina. Verso sera i due avevano inforcato la moto di Mattia, una Honda Cb 500 F, e insieme, ancora con il costume da bagno addosso, avevano imboccato la strada di casa. La tragedia lungo la provinciale del Terraglione, a Vigodarzere, quando per motivi ancora in corso di accertamento si sono scontrati contro una Citroen C3.

IL FERITO

«Entrambi erano coscienti subito dopo l’impatto. Il cugino non si è accorto subito della gravità delle condizioni di Mattia. Solo in ospedale ha saputo che non ce l’aveva fatta», racconta Silvia Agamennone, zia del ventenne. I due cugini erano legatissimi. Cresciuti insieme, passavano molto tempo libero l’uno in compagnia dell’altro. «Mio figlio è molto provato», racconta il papà del giovane ferito. «È vigile, ha il collare e domani mattina (questa mattina ndr) dovrà essere operato a una spalla. Con lui a dargli forza c’è mia moglie». Alcuni amici sono già andati a casa di Mattia a portare per quel che è possibile un po’di conforto ai genitori, tanti sono andati in ospedale a trovare il cugino.

FACEVA IL CUOCO

Mattia si era diplomato all’’istituto professionale Dieffe di Noventa Padovana e da un paio d’anni faceva il cuoco. «Questa passione l’aveva presa da me, amavamo cucinare insieme a Natale o a Capodanno», racconta la zia. Aveva lavorato per un anno allo Spiller di Pontevigodarzere, poi un altro anno era stato cuoco al Fonzarelli’s di Limena e adesso, da tre settimane, aveva iniziato a lavorare al Greenwich, sempre a Limena. «Ieri (martedì ndr) era il suo giorno libero», dice Samuele Badan, un collega del Greenwich. «Veniva qua la sera, dalle 18 fino a mezzanotte. Era un buonissimo ragazzo. Appena arrivato era un po’ timido, ma poi si è aperto ed anzi era un chiacchierone. Era gentile e sempre puntuale, non tardava mai. Si vedeva che lavorava con passione». Ieri il Fonzarelli’s è rimasto chiuso per lutto.

LE MOTO

Un’altra passione del 20enne era senza dubbio quella delle moto. La Honda Cb 500 F gliel’aveva venduta lo scorso anno un amico che ora si è trasferito in Australia. «Era appassionato di moto e di conseguenza prima di partire per l’Australia gli ho venduto la mia», racconta Tobia Gerardi. «Solo un mese fa, quando sono tornato per qualche giorno a Padova, siamo andati insieme a fare un giro in moto sui passi di montagna». Mattia e Tobia erano in classe insieme alle superiori ma anche al termine della scuola non si erano mai persi di vista. «Era un ragazzo gioioso, quando ero con lui non smettevo mai di ridere e se qualcosa andava storto era il primo ad aiutare. Se avevi bisogno lui c’era sempre. Da quando l’ho conosciuto mi ci sono trovato sempre bene, ogni tanto era una testa calda ma sempre a parole mai con le mani. Ci divertivamo a uscire tutti insieme e nessuno era mai escluso, diciamo che era uno dei pilastri della compagnia. È stato un grande amico». —
 

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