Max Pezzali: "Mio figlio ha 7 anni e mi costringe a un confronto generazionale"

CONEGLIANO VENETO. Max Pezzali tornerà a esibirsi nel Veneto e lo fa con due date del suo tour “Astronave Max”: domani sera alla Zoppas Arena di Conegliano e domenica alla Kioene Arena (ex PalaFabris) di Padova.
Max Pezzali, su quali brani viaggia la sua Astronave?
«L’idea era quella di mantenere l’impianto principale del tour antologico di due anni fa, “Max 20”, inserendo in mezzo i brani del nuovo album “Astronave Max”. Credo di aver fatto un buon lavoro perché dalle reazioni dei fan pare che la scaletta stia piacendo. Non è stato facile però decidere cosa lasciare fuori, perché sono tante le canzoni di 23 anni di carriera che gli ammiratori si aspettano di ascoltare».
Ci parla del palco e delle luci?
«Credo il palco del nuovo tour sia il più bello e tecnologico che io abbia mai avuto. Ci sono tre maxischermi a led a forma delle tre lettere che compongono il mio nome. Il blocco delle luci poi è a forma trapezoidale e sembra un’astronave che decolla e che poi si posiziona sopra il palco».
Nel nuovo disco è molto presente il tema del confronto generazionale.
«Il confronto tra generazioni è una tappa obbligata della crescita personale. Il fatto di avere un figlio di sette anni, poi, ti obbliga a guardare le cose da una prospettiva diversa».
I giovani di oggi sono davvero così diversi da quelli di ieri?
«Alla fine i sogni, le ambizioni e la paure dei giovani di oggi non sono così diverse dai quelle dei ragazzi di un tempo. Gli adolescenti di oggi non sono degli alieni, ma lo possiamo capire solo se ci spogliamo di ogni pregiudizio».
Lei è il protagonista del video di “Niente di grave”, insieme a suo figlio Hilo e a suo papà.
«Ora che sono padre anch’io capisco di più mio papà e mi rivedo in lui. Il nostro è un Paese in cui è molto facile parlare dell’amore materno ma è difficile che si affronti il tema dell’amore paterno. Ho provato a farlo io con questa canzone. Volevo evidenziare l’importanza della figura paterna, che è fondamentale per i figli quando si tratta di fare le scelte importanti per crescere. I padri sono quelli che ti aiutano a buttarti in acqua quando devi imparare a nuotare nelle acque della vita».
L’amore nel disco è trattato in modo romantico ma anche con ironia.
«L’amore di “Come Bonnie e Clyde” è l’amore adolescenziale, quello assoluto e che ti porta a pensare: “Io e te combatteremo insieme contro il mondo che non ci capisce”. La canzone è nata perché un giorno che ero fermo a un semaforo ho visto due ragazzini che si baciavano, come se non ci fosse un futuro e mi sono chiesto: “Madonna, ma come gli viene?”. Poi, mi sono risposto che anche io alla loro età ero come loro. Nel disco però c’è anche l’amore più maturo di cui parlo in “Fallo tu” e “Sopravviverai”, che è quello che ti fa rendere conto che nella vita di coppia ci sono tante difficoltà. Ho cercato di parlarne con ironia perché credo che l’ironia sia l’unico modo decente per vivere l’età adulta».
“È la prima in basso” parla di moto ma anche della vita, vero?
«Esatto. Un giorno il campione Loris Capirossi mi spiegò che quando stai correndo in moto e ti appare un ostacolo all’improvviso, l’unico modo per non andarci addosso è di smettere di guardarlo per concentrarsi sulla via di fuga. È quello che accade anche nella vita se, invece, di pensare alle soluzioni ci fissiamo sui problemi».
I biglietti per i due concerti sono in vendita a prezzi compresi tra i 37 e i 52 euro. Informazioni su www.zedlive.com.
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