Maxi-giro di cocaina: condanne per 12 anni

Nuove condanne per il traffico di droga proveniente dalla Spagna e dall’Olanda, emerso a seguito dell’inchiesta che portò anche all’incriminazione dell’imprenditore del settore radiofonico Sandro Righetto. Ieri mattina in tribunale a Padova davanti al pm Federica Baccaglini e al giudice Lara Fortuna, sono comparsi tre presunti componenti del gruppo che riforniva Padova di droga purissima. Si tratta di Luca Formaggio, 51 anni di Padova condannato a 6 anni e al pagamento di 30 mila euro di multa; di Umberto Fiorenzato, 63 anni di Padova condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di 20 mila euro di multa e di Marco Proni, 55 anni di Campodarsego, condannato in a 1 anno e 6 mesi e al pagamento di 8 mila euro di multa. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato. In precedenza era stato giudicato Righetto.
L’indagine era stata condotta dalla Squadra Mobile di Padova che aveva scoperto come, nei primi mesi del 2009 a Trebaseleghe in via Villanova, fossero stati nascosti 20 chili di cocaina riconducibili alla banda. Una quantità rilevante, tale da far sospettare immediatamente un giro molto vasto.
E molto redditizio: cene in ristoranti di lusso, auto sportive come la Lamborghini verde o la Ferrari gialla, questa la cita che conducevano alcuni degli indagati.
Il tutto reso possibile grazie a un vero e proprio tesoro che, secondo gli inquirenti, era stato accumulato con i proventi del giro di spaccio. Il gip aveva poi «congelato» soldi, titoli, barche, auto degli indagati (tra cui anche Umberto Fiorenzato).
L’ammontare complessivo del patrimonio sequestrato ammotava a circa 1 milione di euro.
L'indagine era partita quando Stefano Caldiron di Cavarzere fu bloccato a Limenella con 6 chili di cocaina nascosta nel paraurti di una Bmw. Da quel primo episodio la Mobile estese le indagini e dopo mesi di intercettazioni, pedinamenti, testimonianze raccolte, arrivò ad un primo gruppo di incriminazioni a cui fece seguito un secondo filone di indagine.
Con le condanne di ieri in tribunale si è chiusa un’altra fase della complessa inchiesta sullo smercio di droga nell’ambito degli ambienti dorati padovani. (s.t.)
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