Megarissa in piazza a Jesolo. Zoggia vieta i drink e chiede la Celere

Il prefetto Zappalorto più cauto: «Puntare sulla chiusura anticipata dei locali». Oggi arriva il questore per il vertice con le forze dell’ordine 

JESOLO

Il sindaco chiede i reparti della celere di Padova in piazza Mazzini, il Prefetto preferisce la chiusura anticipata dei locali. Ieri alla riunione del comitato per la sicurezza e ordine pubblico si sono scontrate le visioni del primo cittadino Valerio Zoggia e del Prefetto dottor Zappalorto. E oggi il questore Masciopinto sarà al lido per il coordinamento delle forze dell’ordine locali. Ma il confronto di ieri in Prefettura ha aperto un nuovo fronte, anche se il sindaco non vorrebbe la chiusura anticipata dei pubblici esercizi che subirebbero un forte danno in una stagione già difficile. «La presenza della celere darebbe maggiori garanzie», dice, «il Prefetto non sembra convinto e preferisce la chiusura, vedremo».

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Intanto, le indagini sulla rissa di sabato notte proseguono al commissariato, con molte difficoltà nell’identificare tutti i ragazzi coinvolti. La maxi rissa di sabato notte, con 30 giovani coinvolti tra la spiaggia e piazza Mazzini, ha riacceso le polemiche sull’ordine pubblico. Quattro i feriti, fortunatamente non gravi. Gli agenti del commissariato stanno identificando uno per uno i partecipanti esaminando i video che hanno ripresa la scena di inaudita violenza in piazza Mazzini, tra urla, corse spericolate e caccia all’uomo, pugni calci. La causa dello scontro tra bande sembra sia legata a sfide e precedenti acredini tra alcuni dei giovani che si sono trovati nelle stessa zona, in piazza Mazzini, ora ritrovo di tutta la gioventù che si riversa in città nei fine settimana. E luogo di spaccio notorio. Complici alcol e probabilmente sostanze stupefacenti, la miccia di un litigio ha scatenato un incendio tra la folla di giovani che hanno iniziato a menarsi in modo selvaggio.

Sono quasi tutti ragazzi del Trevigiano, molti di etnia straniera, ma nati in Italia. Il sindaco, Valerio Zoggia, sta predisponendo una severa ordinanza che vieterà la somministrazione di alcolici nell’area di piazza Mazzini e anche le bottiglie e recipienti in vetro sul modello di quelle della pasquetta alcolica adottate per prevenire simili situazioni di sballo. Alle 20 della sera si sospenderà tutto, vendita e somministrazione. Si potrà bere solo nei locali.

Ma il bagno di violenza sabato notte era in qualche modo annunciato. Il consigliere comunale della Lega e albergatore, Venerino Santin ha scritto una lettera al questore per illustrare l’annosa questione di piazza Mazzini che lui denuncia ormai da lustri e che ha provocato anche la chiusura anticipata dei locali con l’intervento della magistratura. Santin è stato critico anche con la polizia locale. «Un’amministrazione responsabile non può tollerare cose simili», premette, «la nostra non solo la tollera, ma la nega o la sminuisce a semplici ragazzate. Per tutelare chi? Siamo tutti stanchi di questa ipocrisia e cinismo. Accettare questo significa essere conniventi con questo clima. Il loro silenzio è un chiaro segno di resa a questi intollerabili episodi che da anni sono la normalità in queste zone simbolo del degrado. Agendo in questo modo», conclude, «si sta distruggendo il tessuto economico sano di questa zona che viene ormai considerata a rischio». —


 

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