Mercatone Uno è pronto ad assumere 300 precari

CURTAROLO. Spiragli di ripresa per il gruppo Mercatone Uno: avviata la procedura di stabilizzazione di 300 associati in partecipazione, a breve è prevista la riapertura dei primi 4 punti vendita. Ad annunciarlo sono i commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno - Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari - che, previa autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico, hanno avviato il processo di stabilizzazione, concordato con le organizzazioni sindacali il 17 giugno scorso, di gran parte dei lavoratori dei vari punti vendita che hanno finora collaborato sulla base di contratti di associazione in partecipazione. Compresi 5 addetti degli store di Curtarolo e di Tribano.
«La proposta di assunzione riguarda circa 300 collaboratori, che entro il 30 settembre potranno manifestare l’interesse all’assunzione con contratto di lavoro a tutele crescenti», spiegano i sindacalisti Fabio Paternicò (Uiltucs) e Cecilia De Pantz (Cgil). Per i commissari straordinari si tratta di «un’iniziativa di grande importanza, favorita dalle novità introdotte dal Governo con il Jobs act e rispondente alle finalità di tutela dei creditori e di salvaguardia dei livelli occupazionali, perseguite dalla procedura di amministrazione straordinaria delle società del gruppo Mercatone Uno».
Il management sarebbe al lavoro per la riapertura, in autunno, dei punti vendita di Roma, Pombia (No), Carrè (Vi) e Tavernerio (Co): «Saranno i primi 4 a ripartire dopo la fase di sospensione; altri 6 punti vendita riapriranno tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016, per un totale di 60 punti vendita operativi sui 78 inizialmente esistenti». Nel Padovano, per ora, resta aperta solo Noventa.
I sindacalisti padovani sottolineano l’importanza della stabilizzazione dei «300 liberi professionisti, che finalmente potranno contare su un contratto a tempo indeterminato. Pare ancora invece incerto il futuro dei 62 lavoratori degli stabilimenti padovani di Curtarolo e di Tribano, ora in cassa integrazione straordinaria. Ci auguriamo che nelle riaperture vengano tenute in considerazione anche le esigenze dei padovani».
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