«M’hanno tolto l’utero e rovinata per sempre»

PIOVE DI SACCO. L’ospedale di Monselice e il primario di Ginecologia nel registro degli indagati. «Mi hanno tolto l’utero quando non ce n’era affatto bisogno. L’intervento mi ha provocato problemi seri e ora è giusto che i medici paghino». Con questa accusa, e con il sostegno del perito di parte Lorenzo Scivoli, una 51enne piovese aveva denunciato 3 settimane fa i medici dell’ospedale di Este, dove la donna era stata visitata, e Monselice, dove poi era stata operata. «L’intervento non era affatto necessario. Era un’ipotesi da prendere in considerazione solo in un secondo momento», scrive Scivoli nella sua lunga relazione. L’avvocato Giorgio Destro, legale della donna, aveva presentato un esposto alla Procura di Padova, che ha aperto un’indagine affidandola al procuratore Sergio Dini. Dini, come da prassi, ha provveduto a iscrivere nel registro degli indagati il primario di Ginecologia di Monselice Paolo Tumaini. «È il medico che ha deciso di operare la mia cliente», ha sostenuto Giorgio Destro, «colui che poi materialmente ha eseguito l’operazione. Spero che il procuratore chieda una perizia di parte, in modo da poter confermare la nostra tesi». Tutto era iniziato 2 anni fa. La donna, che soffriva di disturbi ginecologici provocati da un fibroma uterino (formazione tumorale in genere benigna), dopo essersi rivolta al medico di base, viene sottoposta a più visite specialistiche all’ospedale di Este. Inizialmente le viene consigliata una cura farmacologica, considerata l’età e la buona speranza che, nel tempo, raggiungendo la menopausa, il fibroma sarebbe diminuito spontaneamente. Successivamente, stando alla sua testimonianza, le sarebbe stata proposta l’asportazione dell’utero perché «la terapia farmacologica è superata e non si utilizza più» si legge nell’esposto. La donna viene operata a Monselice il 19 giugno 2012. «Il medico ha assicurato che entro poche settimane tutti i disturbi sarebbero passati», ha evidenziato l’avvocato Destro, « ma così non è stato: la mia cliente ha iniziato a soffrire di insonnia, vaginite, colite, dolori addominali, lombalgia, con ripercussioni psicologiche». La donna aggiunge che «c’è stata una scomparsa quasi totale della libido e della mia vita sessuale con conseguenze su quella affettiva». A quasi due anni di distanza, ha perciò deciso di denunciare i medici «affinché non succedano più questi episodi», ha concluso il suo legale. «Certe volte si opera troppo facilmente per paura che poi si facciano chiudere le cliniche. La mia cliente è rimasta molto scossa e non vive più bene con se stessa. Vorrei fosse chiaro che non va in cerca di soldi, altrimenti avremmo messo in piedi una causa civile, molto più rapida e indolore».
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