«Mi devono ancora 19 mila euro»
Io devo ancora avere 19 mila euro, che ho versato di tasca mia per assicurare il riscaldamento a quelle famiglie. Quel che è certo, è che nessuno lì ha pagato le bollette». Sandro Testa, 63 anni, titolare dello studio in via Altinate 47, dal 1982 amministrava il condominio “Grazia” di via Duprè 24. Lo scorso mese di dicembre il Comune di Padova ha deciso di revocargli l’incarico, affidando l’amministrazione del palazzo allo studio Romano.
«L’anno scorso sono arrivato ad anticipare anche 27 mila euro e sempre di tasca mia - evidenzia Testa - la storia in via Duprè 24 dura da una vita. Il Comune poi rimborsa il denaro degli anni precedenti ma per quel che riguarda il 2011 non ho ancora ricevuto nulla. In quel palazzo ci sono solo due o tre anziani che pagano con regolarità, tutti gli altri non versano neppure 1 euro. Dovevo sobbarcarmi luce, acqua, gas, pulizie. A dicembre ho deciso di smetterla e di non pagare più nulla. Oltre il danno la beffa: il Comune ritiene che io sia troppo oneroso e dunque ha deciso di passare l’incarico ad un altro collega. Ora per riavere il mio denaro dovrò fare un decreto ingiuntivo al Comune di Padova ma non si può andare avanti in questo modo».
Dunque, secondo quanto riportato da Sandro Testa, quello dei mancati pagamenti era un problema ricorrente. «Mediamente chiudevano con un passivo che variava dai 15 ai 27 mila euro - dice sventolando i bilanci - ma questo non è l’unico caso. La verità è che la gente non paga più. Con il mio studio abbiamo un passivo nel conto corrente di 38 mila euro. Io sono “in rosso” per mantenere i condomini che amministro. Un dipendente del mio studio è impegnato tutto il giorno solo per controllare le situazioni di morosità. C’è un inquilino che ha appena ricevuto un patrimonio immobiliare di 5 milioni di euro e ci deve ancora dare 7.700 euro. Sto firmando il sollecito esattamente in questo momento». (e.fer.)
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