Michelangelo a nuovo via libera del Comune

TEOLO. Si apre uno spiraglio sul ritorno in attività dell’Hotel Michelangelo, il 4 stelle di Monteortone chiuso dal 2008 a causa del fallimento della società di gestione. La Giuliani Srl di Bolzano,...
Hotel Michelangelo Teolo 7.8.02 Natoli FOTOPIRAN
Hotel Michelangelo Teolo 7.8.02 Natoli FOTOPIRAN
TEOLO. Si apre uno spiraglio sul ritorno in attività dell’Hotel Michelangelo, il 4 stelle di Monteortone chiuso dal 2008 a causa del fallimento della società di gestione. La Giuliani Srl di Bolzano, titolare della struttura termale, ha ottenuto recentemente dal comune di Teolo il permesso a ristrutturare il complesso. «Manca solo il nulla osta dell’Ente Parco Colli relativo all’ampliamento del garage che verrà costruito in parte interrato», fa sapere il sindaco del comune collinare, Moreno Valdisolo. Buone notizie almeno per una delle oltre venti strutture alberghiere da tempo chiuse nell’area termale. Resta da capire se, per quanto riguarda l’hotel di Teolo, è ancora vivo l’interessamento del gruppo sanitario Boreas Capital. Una holding arabo-lussemburghese di cui è amministratore delegato l’ingegner Francesco Pioppi. L’ad originario di Saronno è da mesi interessato all’acquisto del Vicenza Calcio e nell’ambizioso progetto che riguarda il club calcistico biancorosso, ci sarebbe l’acquisto del Michelangelo che diventerebbe, stando ai piani della Boreas resi noti all’inizio dell’estate, un centro riabilitativo nel settore ortopedico per sportivi e per bambini autistici con problemi neuromotori. «Quando ho incontrato l’ingegner Pioppi queste erano le intenzioni della Boreas», aggiunge Valdisolo. «La richiesta di ristrutturazione dell’hotel e il progetto di ampliamento sono stati protocollati a nome della Giuliani Srl, la titolare dell’immobile. Non so se il passaggio di proprietà avvenga a progetti approvati. E’ chiaro che se, come era stato manifestato dalla holding, l’intento è quello di sviluppare a Monteortone un polo riabilitativo che necessita di una variante urbanistica, in quel caso i tempi cambierebbero perché di mezzo c’è la Regione che dovrebbe approvare la variante».


Gianni Biasetto


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