Minaccia di morte l’ex e il suo compagno Pregiudicato arrestato

La donna ha lasciato la Toscana e si è rifugiata in Veneto Ma lui aveva annunciato vendetta all’udienza di separazione



Per mesi e mesi ha perseguitato l’ex moglie. Per lei era diventato non solo un tormento la vita quotidiana. La sua paura – anzi il terrore – era che le potesse accadere il peggio. O, ancora, che fosse aggredito, se non ucciso, il nuovo compagno nonostante il trasferimento in un Comune della Saccisica. Così qualche giorno fa sono scattate le manette per l’ex marito Antonio Giacobelli, quarantenne napoletano d’origine ma trapiantato in Toscana , finito nel carcere di Massa. L’accusa? Stalking

L’inchiesta

A chiedere (e ottenere) la misura cautelare più pesante è stato il pubblico ministero padovano Roberto Piccione, già titolare dell’inchiesta per reati persecutori nei confronti della signora. Qualche mese fa la donna – che aveva deciso di separarsi dal coniuge e di trasferirsi in Veneto, dove ha raggiunto il compagno – aveva presentato denuncia ai carabinieri di Piove di Sacco. Quotidiana e inarrestabile la massa di sms ma anche di telefonate da parte di Giacobelli, forse incapace di arrendersi alla fine del suo matrimonio. E deciso a rendere impossibile la vita all’ormai ex moglie. Sms e messaggi vocali dal contenuto inequivocabile. Pesantissime (e irripetibili) le offese, chiare e nette le minacce di morte rivolte sempre a lei e al convivente: «Ti aprirò la testa... Io quello lo ammazzo, gli attaccherò la cintura alla gola finché lo uccido». La donna è stata costretta a bloccare le utenze telefoniche sue e del compagno come a “bannare” l’ex dai Social.

la svolta

A metà maggio la signora presenta una nuova segnalazione. Il 23 del mese era prevista l’udienza davanti al giudice di Lucca per la separazione. Qualche giorno prima Giacobelli si fa di nuovo sentire. E non è per nulla tranquillizzante: «Vi aspetterò fuori dell’autostrada e farò a pezzi il tuo nuovo compagno... Lo mando all’ospedale... Gli farò male». A quel punto, in poche ore, il pm Piccione prepara la richiesta di arresto dopo aver rivalutato tutta la situazione. Il procuratore aggiunto Valeria Sanzari – come prevede la normativa – dà il via libera e il gip Elena Lazzarin, a sua volta, valuta e firma il provvedimento. Un provvedimento motivato dal rischio, concreto e oggettivo, che l’uomo portasse a compimento quelle minacce di morte. Giacobelli ha precedenti specifici e precedenti per reati contro la persona. Ecco perché il rischio che potesse uccidere, o almeno fare del male, è stato ritenuto fondato. Tuttavia nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Lucca, cittadina dove è stato trovato e arrestato, ha tentato di giustificarsi: «Litigavamo, parlavo così... Non ho mai voluto fare del male». Intanto resta dietro le sbarre. —

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