Mobike, che esordio Nel primo mese 36 mila spostamenti e 12 mila iscrizioni
Fa più notizia una bicicletta buttata nel fiume che cinquecento posteggiate ordinatamente. Parafrasare Lao Tzu e quel suo vecchio aforisma sull’albero che cade e la foresta che cresce, può aiutare a raccontare il primo mese di Mobike in città. Si è parlato tanto del nuovo bike sharing a flusso libero per gli episodi di vandalismo - un paio sono finite nel fiume, una su un albero - ma intanto, senza clamori, più di 12 mila persone si sono iscritte al servizio e i noleggi sono stati più di 36 mila. Nei giorni di punta, circa 800 persone sono montate in sella a una bici con i cerchioni arancioni. E gli abbonbamenti sono oltre 1.200. Sono i numeri di un successo enorme. Al quale Davide Lazzari, responsabile business development dell’azienda, ieri ha aggiunto una valutazione in più: «I padovani sono ordinati e gentili, hanno molto rispetto per le biciclette».
ancora di più
Le cose vanno talmente bene che Mobike ha deciso di aumentare la disponibilità di bici: da seicento si arriverà a 750-800 nelle prossime settimane, rendendo ancora più semplice trovare in giro una bicicletta. Tra gli sviluppi possibili del servizio, c’è poi allo studio la convenzione con aziende che evidentemente meditano di offrire abbonamenti a prezzi convenzionati ai propri dipendenti, con l’obiettivo di incentivare gli spostamenti su due ruote. «Il nostro obiettivo», ha ammesso Lazzari, «è rendere superfluo l’uso dell’auto».
dati utili
«I primi risultati di Mobike sono molto positivi e confermano la vocazione di Padova alla ciclabilità e il gradimento per questo servizio che si integra perfettamente con gli altri mezzi», commenta il vice sindaco Lorenzoni. «Sono contento che l'azienda abbia deciso di aggiungere altre bici. Presto saranno a disposizionei dati sulle prese e sugli spostamenti, che potranno essere elaborati da tutti».
strade democratiche
Ospite del PA Social day, Lazzari ha messo l’accento sulla filosofia di Mobike: «Noi sappiamo che vivremo in città sempre più popolate. E però sappiamo anche che oggi in queste città non si vive bene per il rumore, per l’inquinamento, per gli incidenti - tantissimi - che rendono le strade poco sicure. E tutto questo è dovuto al fatto che l’80% degli spazi pubblici oggi sono strade. Noi lavoriamo per la democratizzazione della strada, perché tutti abbiano gli stessi diritti, perché questi spazi siano restituiti alle persone e si possano vivere in sicurezza». Mobike oggi è utile a chi si vuole spostare in bici, ma anche a chi sceglie altri mezzi e però ha bisogno di connettere i luoghi di arrivo e partenza. «Noi andiamo nelle città dove c’è un progetto chiaro per cambiare la mobilità», ha concluso Lazzari. «Ecco perché siamo arrivati a Padova». —
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