Monastero di San Marco a rischio crollo: «La Soprintendenza sblocchi i lavori»
Il sito di Monteortone ospita anche la mostra dei presepi nella grotta chiusa già da alcuni mesi per motivi di sicurezza

Il monastero-casa religiosa San Marco di Monteortone necessita di interventi immediati di messa in sicurezza, ma serve che la Soprintendenza sblocchi la situazione.
Continuano i problemi alla struttura che ospita non solo i Salesiani, ma anche i clienti dell’hotel termale.
«Servono diversi milioni di euro per sistemare tutto il complesso» conferma don Vittorio Tonidandel, direttore della casa religiosa, «se da una parte i monitoraggi finora effettuati hanno confermato che non si è spostata di un centimetro negli ultimi 10 anni, come invece si era verificato in passato a causa della vicina cava sul monte, dall’altro preoccupano le condizioni del monastero, sempre più delicate».
La storica casetta che un tempo ospitava la lavanderia e il guardaroba e che negli ultimi anni era divenuta un ricovero attrezzi e un garage, ha subìto altri cedimenti con pezzi di muro crollati. Tanto da necessitare di essere ulteriormente transennata.
«Abbiamo posto delle priorità» sottolinea il direttore, «per ora sono appunto la sistemazione della casetta, che va messa assolutamente in sicurezza, ma anche il rifacimento della facciata e la scalinata, che va messa in sicurezza al più presto».
I Salesiani hanno già dei progetti sul tavolo: «Abbiamo già presentato tutto alla Soprintendenza, dato che l’intera area è soggetta a vincolo sia da parte delle Belle Arti, che del Parco Colli».
Qualcosa però non sta andando per il verso giusto: «Sono mesi che attendiamo con ansia che la Soprintendenza si pronunci. Ci auguriamo possa farlo in fretta per sbloccare i progetti e per cominciare, con la sede di Mestre, a pensare di mettere in piedi dei cantieri. Servono tuttavia i soldi, che per ora sono davvero pochi».
Solo per la facciata servono tra i 500 e i 600 mila euro per poterla mettere in sicurezza.
«Stiamo parlando di un bene storico per la città di Abano, come è storico del resto anche l’attiguo Santuario della Madonna della Salute» appunta il direttore.
Non migliora la situazione nemmeno per quanto concerne quello che un tempo era un rifugio antiaereo e che da anni ospita una mostra di presepi permanente.
La grotta è stata chiusa l’anno scorso per questioni di sicurezza e di caduta massi ed è tuttora inaccessibile. I presepi devono essere salvati per evitare che finiscano in preda al degrado.
Per il monastero vi è quindi la necessità di trovare lo spazio che per il momento pare non esserci. Probabile che si decida quindi di contattare gli artisti che li hanno realizzati, chiedendo loro di riprenderseli e di conservarli, onde evitare che deperiscano.
Di questa situazione si era interessato nel recente passato anche il capogruppo Dem in consiglio comunale, Giovanni Amato, che nel monastero invece è a capo dell’altra mostra di presepi, quella che si tiene solamente durante il periodo natalizio.
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