Montegrotto, alloggi per lavoratori degli hotel: ancora ipotesi palazzina Roc
Il progetto prevede 90 sistemazioni, struttura green, organizzazione interna: «In un anno sarebbe pronta, serve la collaborazione degli altri albergatori»

«Più di due anni fa avevo avanzato un’idea concreata per la realizzazione di una palazzina riservata ai lavoratori degli hotel termali all’ex caserma Primo Roc di Giarre».
A svelarlo è Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme e titolare dell’Hotel Millepini e di Y-40, a Montegrotto. La questione della mancanza di alloggi riservati alle maestranze delle strutture termali, che arrivano da fuori città, sollevata da Federterme-Confindustria, trova subito la reazione del noto imprenditore e architetto sampietrino.
La proposta
«Avevo da subito trovato la disponibilità nell’attuare l’idea all’ex sito militare, ora di proprietà del Comune, dall’amministrazione comunale di Abano», tiene a precisare Boaretto. «Purtroppo non è stata colta l’occasione da parte dei colleghi e ora siamo ancora più di un tempo in grande difficoltà su questo fronte».
La struttura sarebbe sorta anche in modo celere. «I tempi di realizzazione sarebbero stati attorno ad un anno. Ci sarebbero voluti 6 mesi per la progettazione e per le gare d’appalto. La palazzina si sarebbe sviluppata in due unità, collegate, che avrebbero avuto una capienza di 90 sistemazioni abitative, con alloggi in stanze singole e doppie.
Il tutto sarebbe stato totalmente green, con riscaldamento utilizzando la geotermia e pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica. Erano previste aule per imparare l’italiano, lavanderia comune, guardiania, sale lettura. Il costo stimato per la realizzazione sarebbe stato di 2.009 euro a metro quadrato». Il sindaco Federico Barbierato ricorda: «L’idea ci era piaciuta da subito. Era una soluzione che avrebbe contribuito a risolvere gran parte dei problemi. Sarebbe attuabile con un accordo pubblico-privato e siamo ancora pronti a percorrere questa strada».
Gli albergatori
Tra gli albergatori c’è chi è pronto a scendere in campo, facendo la propria parte, e c’è chi invece ha già ovviato al problema in maniera autonoma. «Francamente a me questa soluzione, almeno per il momento, non serve», spiega Gino Buja, titolare dell’Hotel Bristol Buja di Abano.
«Io ho già trovato una soluzione interna riservando una palazzina e il sesto piano dell’albergo agli alloggi dei miei dipendenti. Ho ancora una decina di posti disponibili e per ora sono una dozzina quelli alloggiati. Ho deciso di destinare ai miei lavoratori quelle stanze che magari sono più difficile da affittare, ma che sono in ottimo stato. Le concedo gratuitamente alle maestranze».
Elvio Turlon, proprietario dell’Hotel Salus di Abano, aggiunge: «Il problema della mancanza di dipendenti è comune e quindi c’è la necessità di ricorrere anche a quei lavoratori che vengono da fuori. Come associazione di categoria credo sia giusto pensare magari a riprendere in mano questo progetto per ovviare alla problematica tutti assieme, anche se qualcuno si è già mosso da solo».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rocco Sbriziola, titolare degli hotel Roma e Helvetia di Abano: «L’idea di Boaretto della palazzina all’ex Primo Roc era bellissima e sono pronto a fare la mia parte, riprendendola in mano. Come Roma e Helvetia abbiamo già provveduto a garantire alloggio, con 3 camere, ai dipendenti nei pressi dell’Helvetia. Affittiamo alla cifra simbolica di 100 euro al mese. C’è una grande difficoltà di reperire la forza lavoro. Ci mancano almeno una decina di figure per struttura e quindi stiamo cercando anche fuori regione. Il problema è che ormai nemmeno gli stranieri vogliono più esercitare mansioni come quelle dei lavapiatti o dei fanghini».
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