Morì a scuola a 12 anni: apre a Padova la panetteria intitolata a Jessica

La mamma ha voluto l’attività vicino alla media Zanella: «Così sarò più vicina a mia figlia: per me è ancora viva»
FERRO - CAMERETTA DI JESSICA SIMIONATO FERRO - CAMERETTA DI JESSICA SIMIONATO
FERRO - CAMERETTA DI JESSICA SIMIONATO FERRO - CAMERETTA DI JESSICA SIMIONATO

PADOVA. In viale Arcella, a venti metri dal perimetro della scuola media statale Giacomo Zanella, è in apertura un nuovo panificio, che si chiamerà Panetteria Jessica. Non sarà una qualsiasi rivendita di pane artigianale, ma un negozio, che ha una commovente storia familiare alle spalle legata ad un fatto di cronaca avvenuto otto anni fa.

Il 30 aprile 2010 Esattamente il 30 aprile del 2010, quando, tra i banchi della prima C della Zanella, fu colpita da ictus cerebrale la dodicenne Jessica Simionato, che morì in ospedale 24 ore dopo.

CARRAI - TORTA JESSICA CARRAI - TORTA JESSICA
CARRAI - TORTA JESSICA CARRAI - TORTA JESSICA


La panetteria Jessica sarà gestita dalla madre, Paola Bagordo, originaria della provincia di Venezia, mentre il papà Paolo è orginario di Massanzago. «Ho messo in atto questa opportunità per stare più vicino all’anima di mia figlia Jessica, che è morta nell’anno in cui frequentava la prima C alla Zanella» osserva la signora Bagordo. «Ancora oggi io vivo per lei. Vado al cimitero, a pregare sulla sua tomba, sette giorni su sette. Pochi giorni fa il camposanto era chiuso. Subito mi è scattata la forza interiore di scavalcare il muretto del cimitero pur di avere il dialogo quotidiano con mia figlia che non c’è più. Jessica, figlia unica, era bellissima, ma anche intelligente e studiosa. La volevano bene tutti. I parenti ed i compagni di classe. Purtroppo un atroce destino l’ha fatta volare a soli dodici anni. È morta da otto anni, ma per me Jessica è ancora viva e non la dimenticherò mai sino alla fine della mia vita».

La sua foto gigante Paola Bagordo, inoltre, non ha peli sulla lingua per ricordare, con le lacrime agli occhi, i momenti drammatici del giorno in cui Jessica fu colpita dall’aneurisma che la portò alla morte. «Dal momento in cui mia figlia fu colpita dall’aneurisma mentre era nel bagno della scuola, passarono 40 minuti dall’arrivo dell’ambulanza. Troppo tempo per intervenire con tempestività e cercare di evitare il decesso. Purtroppo è inutile fare riferimento alla drammatica vicenda vissuta otto anni fa. Jessica non c’è più. All’interno della nuova panetteria mi farà compagnia la sua fotografia gigante, che me la ricorderà viva, con il suo bellissimo sorriso, mentre era seduta sul banco della prima C, all’interno della limitrofa scuola media Giacomo Zanella. Un motivo in più per continuare a vivere nel perenne ricordo della sua, troppo breve, esistenza». –

 
 

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