Morrissey, il purista della canzone

PADOVA. L’ultimo dandy inglese chiude domani a Padova il suo trionfale tour italiano. Morrissey continua a rappresentare un mito del pop, romantico e invalicabile, sfrontato ed elegante. Nelle immagini che accompagnano la sua lunga carriera, l’ex voce degli Smiths appare sempre perfetto, inappuntabile, raffinato e stiloso. Dalla prospettiva estetizzante e classicista del suo bel canto Morrissey nasconde, in realtà, la voglia di raccontare storie che vanno ben oltre le camicie paisley e le giacche ricercate. Il lirismo epico e struggente che da sempre accompagna i brani del Moz, all’anagrafe Steven Patrick, è il filtro per tratteggiare vite intrise di solitudine e rabbia, persone ai margini, contraddizioni di vario ordine e grado. Nel suo totale anticonformismo, prima con gli Smiths e poi come solista a partire dal 1988, Morrissey ha dato voce alle molteplici disperazioni della sua generazione e di quelle successive. La grande capacità di scrittura spazia dai tormentati amori al nichilismo socio-politico, senza tralasciare furenti invettive istituzionali.
Titoli come “The Queen is Dead” lasciano poco spazio alle interpretazioni, così come l’ammonimento al popolo delle discoteche contenuto in “Panic”. Il cantante di Manchester in ambito musicale incarna un’originale figura di crooner post punk. Mentre la scena della new wave inglese sperimentava in ogni direzione, gli Smiths hanno riportato in auge i codici della forma canzone, recuperando la lezione di Beatles, Byrds, Kings e finendo per influenzare moltissime band successive.
Lungo questi binari oggi Morrisey arriva fino a noi. Con il suo “Irish blood, English heart” sarà protagonista di uno show che si preannuncia storico. Non solo perché l'ultimo disco “World Peace Is None of Your Business”, il decimo in studio, lo consacra ulteriormente tra le pop star britanniche ma anche per le recenti dichiarazioni sul suo stato di salute. Nei confronti del cancro Morrissey non ha nascosto la sua sfrontatezza: «I medici hanno raschiato i tessuti cancerogeni già quattro volte» ha dichiarato in un intervista al giornale spagnolo El Mundo «ma in ogni caso, se morirò, morirò. E se non morirò, allora non morirò. Non voglio preoccuparmi, mi riposerò quando sarò morto». Alle dichiarazioni shock Morrissey è ben abituato: «Mangiare carne è come essere pedofili» ha sentenziato senza appello.
Fervente vegano dai tempi di “Meat is murder” (1985) imporrà ai suoi fan particolari restrizioni, anche al Geox. Sarà vietato introdurre nell’area del concerto alimenti animali. Si può ovviare con i famosi gladioli. I più romantici potranno lanciarglieli addosso, quelli più scatenati magari cercheranno di scavalcare la security e salire sul palco per un accorato abbraccio come si vede spesso nei filmati d'archivio. Mercoledì 22 ottobre, ore 20. Gran Teatro Geox, Padova. Biglietto 51 euro nei punti vendita Ticketone.
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