Morta per overdose Due spacciatori finiscono agli arresti

Prima di morire ha telefonato più volte a uno dei due spacciatori, arrestati ieri dalla polizia. È la storia triste di Giada Baraldo, 28 anni, residente a Piove di Sacco ma cresciuta a Campolongo, trovata morta per overdose la mattina del 14 gennaio scorso in una stanza dell’hotel Arcella di via Jacopo Avanzo 7. Di fianco a lei, a terra, tre siringhe e delle dosi di eroina. La ragazza aveva trascorso tre notti in quell’albergo, le prime due con un amico nigeriano di 35 anni, che il proprietario dell’hotel diceva si fosse qualificato come il fidanzato, l’ultima da sola. Dalla tragica morte della giovane sono partite delle indagini per capire chi avesse procurato la droga alla ragazza e se la morte fosse stata causata da questa o da un fisico già provato seppur giovane. Indagini che ieri hanno portato all’arresto di due cittadini tunisini: Dridi Meher, 33 anni, e Soltani Lamine, 29 anni. I due, entrambi pregiudicati per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti, si trovano ora in custodia cautelare in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
L’arresto
Gli agenti dell’unità Specializzata Antidroga, coordinati dal sostituto procuratore Andrea Girlando, hanno analizzato i tabulati telefonici del cellulare in uso a Giada Baraldo. Ed è qui che sono emersi tra gli ultimi contatti telefonici quelli con la scheda in uso ai due arrestati. La Squadra Mobile ha così avviato un’intensa attività fatta di osservazione e pedinamenti, svolti soprattutto in orario serale, che hanno portato a scoprire l’attività di spaccio dei due tunisini. I poliziotti hanno documentato ben 107 cessioni di stupefacente. Eroina e cocaina vendute tra il 21 e il 28 gennaio, per un totale di quasi 400 grammi di droga.
I due spacciatori
La coppia era così organizzata: Soltani Lamine, che si trovava già ai domiciliari per un procedimento del 2018 relativo allo spaccio di stupefacenti, svolgeva il compito di “telefonista” e indicava alle decine di acquirenti i luoghi di incontro per lo scambio di droga. Dridi Meher si occupava invece materialmente delle cessioni dell’eroina caramellata in cambio di denaro. I due erano attivi in particolare nelle zone dell’Arcella, del Sacro Cuore e della stazione ferroviaria. Gli uomini della Squadra Mobile nel corso dell’attività hanno sequestrato più di 6 mila euro ritenuti provento di spaccio di droga. Ogni dose di eroina caramellata veniva infatti pagata 25 euro per poco meno di un grammo. La correlazione diretta con la morte di Giada Baraldo al momento non c’è. Non si può dire con certezza che la sostanza stupefacente fosse data dalla coppia di tunisini, ma sicuramente i due hanno avuto contatti con la scheda intestata alla ragazza anche poco prima della morte. —
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