Morto Alessio Schiavo, si era sparato al poligono di tiro

Si è spento nella notte, dopo quasi trenta ore di agonia, il 56enne suicida. La sua situazione era stata giudicata disperata fin dall'inizio
BARSOTTI - TENTATO SUICIDIO AL POLIGONO DI TIRO
BARSOTTI - TENTATO SUICIDIO AL POLIGONO DI TIRO

PADOVA. Alle undici di ieri sera, dopo quasi trenta ore di agonia, è stata dichiarata la morte cerebrale di Alessio Schiavo, il 56enne che mercoledì pomeriggio si è sparato un colpo in testa al Tiro a segno di via Goito. Troppo gravi e profonde le ferite provocate dalla pistola Berben calibro 22 che l’uomo si è puntato alla testa. Il proiettile è rimasto conficcato causando lesioni devastanti, al punto che non si è potuto neppure ipotizzare un intervento chirurgico.

Che la situazione fosse disperata, era parso chiaro fin dal primo momento. «Quando lo stavano portando via con l’ambulanza aveva la testa fasciata ed era pieno di sangue», ha raccontato ieri l’ex direttore di tiro della struttura. «Io ero nel bar del tiro a segno con amici. Ho visto il direttore di tiro, che dal computer osserva le registrazioni di tutto quello che avviene nei vari stand, scattare in piedi e correre. Il direttore, Paolo Parisotto, ha chiamato il 118. Credevo che l’uomo fosse morto. Si è sparato con una calibro 22, un proiettile molto piccolo e maledetto perché non ha il rivestimento di ottone come quelli di calibro maggiore, ma è solamente piombo. Ha una velocità di 3,20/3,50 metri al secondo e quando va a sbattere contro una superficie dura si frantuma in mille pezzi. Chi vuole sparare deve obbligatoriamente frequentare un corso teorico di tre ore dove l’istruttore spiega i vari calibri, le norme di sicurezza. Poi ci sono due prove pratiche di idoneità». E Alessio Schiavo aveva superato senza alcun problema tutte le prove. Il certificato medico l’aveva presentato nel 1999, al momento dell’iscrizione al poligono. Negli anni a seguire ha tentato di togliersi la vita altre due volte, ma l’idoneità a frequentare la struttura non è mai stata messa in discussione. Questi aspetti sono emersi nel corso degli accertamenti svolti ieri dalla squadra amministrativa della questura, intervenuta per chiarire i contorni sul tentato suicidio.

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