Morto dopo settimane di agonia il ciclista volato giù da un sentiero

L’incidente durante una gita con gli amici a Belluno. Il commercialista di Conselve non si è più ripreso. Ha donato tutti gli organi, il funerale fissato e poi rinviato: il magistrato ha disposto l’autopsia

CONSELVE. Giovanni Borella non ce l'ha fatta. "Gianni", nome con il quale tutti lo conoscevano, si è spento nelle scorse ore nel suo letto all'ospedale di Padova. Questa è stata l'ultima tappa di un calvario iniziato a fine luglio nel Bellunese, quando era stato vittima di un drammatico incidente in montagna. Era scivolato mentre percorreva un sentiero, precipitando per decine di metri. Dall'ospedale di Belluno, dove era stato portato dopo i soccorsi, era stato prima trasferito al Ca' Foncello di Treviso e quindi a Padova. A 62 anni, Gianni Borella ha lasciato la moglie Monica e la figlia sedicenne alle quali era molto legato. Stimato e riconosciuto professionista, era titolare di uno studio di commercialista e di consulenza del lavoro che ha sede in piazza Dante Alighieri. Persona molto nota in paese per la sua attività e per il suo amore per sport, tra le sue grandi passioni c'erano indubbiamente la montagna e la bicicletta, prima quella da corsa e negli ultimi anni anche la mountain bike. Era iscritto con orgoglio all'Aido e secondo le sue disposizioni i familiari hanno autorizzato la donazione di ben dieci organi. Fino alla fine Gianni ha dimostrato così quella generosità e quell'altruismo che tutti gli riconoscevano.

Quella di domenica 31 luglio doveva essere un'uscita come tante. Borella faceva parte di un gruppo di ciclisti appassionati delle escursioni. Insieme a lui nell'occasione c'erano gli amici di sempre con i quali condivideva questa grande passione. Gianni era uno sportivo scrupoloso, molto esperto e soprattutto prudente, preparato e attento al percorso da affrontare. Quel giorno era impegnato in valle d'Ardo, nel giro delle gallerie di San Mariano. Era partito dal Col di Roanza con un paio di amici. Più o meno a metà strada verso Case Bortot, i tre stavano procedendo con le bici a mano, in un tratto esposto. Si sono fermati all'altezza delle lapidi quando Borella, mentre si godeva il panorama o scattava una foto, è accidentalmente scivolato, cadendo lungo un dirupo per oltre quaranta metri. È rimasto miracolosamente appeso a testa in giù con la caviglia impigliata in un albero, mentre la bicicletta è volata ancora più in basso. Era stato soccorso con maestria dagli uomini del Soccorso Alpino del Suem che lo avevano recuperato calandosi dall'elicottero sebbene le condizioni meteo fossero piuttosto critiche. Il quadro clinico del commercialista, nella sua criticità, era rimasto stabile per molti giorni per poi aggravarsi in maniera irreversibile.

Il funerali, che era già stato fissato per la giornata di oggi alle 16.30 nel duomo cittadino, nel pomeriggio di ieri è stato rinviato ai prossimi giorni dopo che il magistrato di turno, dopo la pausa Ferragostana, ha disposto l'esame autoptico sulla salma.

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