Morto nello studio per un malore il professor Bordin

Ex docente di Ingegneria è stato ritrovato giovedì dopo che da diversi giorni non lo si vedeva in giro Da 5 anni era in pensione

È morto da solo Mario Bordin, nel mini appartamento di via Bottazzo che un tempo usava come casa secondaria e che ultimamente frequentava più spesso per contenere i costi. Il settantenne, ex docente di Ingegneria civile, è stato ritrovato giovedì pomeriggio dopo una segnalazione dei vicini che sentivano uno strano odore nel pianerottolo. Al citofono nessuna risposta. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto e il fabbro è riuscito ad aprire la porta, il peggiore dei sospetti ha trovato conferma: Bordin era riverso a terra, tra l’ingresso e la zona notte. È stato subito chiaro che per lui non c’era più nulla da fare. Constatato il decesso, resta da chiarire la causa della morte, sicuramente naturale. Forse un malore causato dal caldo di questi giorni.

Dopo l’ictus di due anni fa, il settantenne accusava i primi segni di una probabile demenza senile, ma secondo i vicini era in buone condizioni. «Non lo vedevamo spesso e non eravamo amici intimi, ma sembrava una persona attiva, acculturata, sempre gentile anche se riservata», raccontano dal quarto piano. «Lo conoscevo di vista dai tempi dell’università, quando studiava Ingegneria dei trasporti», aggiunge un dirimpettaio. «Poi si è trasferito a Udine ed è tornato stabilmente in città dopo la pensione, cinque anni fa». Bordin, che non si è mai sposato, si spostava spesso tra via Bottazzo e la casa di famiglia a Forcellini, dove viveva la madre. Dopo la laurea, tra il 1980 e il 1987 era stato ricercatore, specializzato in trasporti, per poi diventare docente a Udine e collaboratore di uno studio veronese. Negli ultimi tempi si era ritirato ancor più a vita privata, ma nel condominio lo vedevano muoversi frequentemente, per questo sono passati alcuni giorni prima che qualcuno si preoccupasse: «Usava questo appartamento come deposito di libri, spesso veniva per dormire e soprattutto d’inverno, perché i costi per riscaldare la casa a Forcellini erano alti. Perciò era normale non vederlo per diverso tempo». La salma è stata consegnata ai familiari più prossimi per organizzare il funerale. —

Serena De Salvador

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