Morto un altro operaio delle Oms
Disposta l'autopsia e aperta dal pm un'indagine per omicidio colposo

MORTO. Costante Collesei
LEGNARO.
Ancora una vittima dell'amianto, ancora un operaio delle Officine Meccaniche Stanga morto per neoplasia polmonare, ovvero per un cancro ai polmoni dovuto ad anni di lavoro a contatto con le polveri della micidiale sostanza. Il 30 agosto ha cessato di battere il cuore di Costante Collesei, 63 anni, per 28 anni saldatore dell'azienda padovana. A Collesei, residente a Legnaro in via Ardoneghe 27, era stata diagnosticata la neoplasia nel 2004: i medici trovarono placche di amianto nella pleura dei polmoni. «Tre mesi fa la situazione è peggiorata in maniera repentina - racconta la moglie - Costante se n'è andato in pochissimo tempo, non c'è stato nulla da fare». Il decesso del 63enne operaio in pensione delle Oms (ha lavorato come saldatore dal 1970 al 1998) è stato immediatamente comunicato in Procura al pubblico ministero di turno Benedetto Roberti che ha disposto l'autopsia sabato per accertare le cause del decesso e un eventuale collegamento con il lavoro che ha svolto in fabbrica per 28 anni. Secondo quanto si apprende il cancro ai polmoni dovuto alle placche di amianto negli ultimi mesi aveva provocato irreparabili metastasi che hanno prima compromesso e poi definitivamente annullato le capacità respiratorie. Il fascicolo quasi certamente poi verrà passato al sostituto procuratore Orietta Canova che già è titolare delle altre inchieste sui morti per amianto alle Officine Meccaniche Stanga. Per ora il pm Roberti ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Oggi o al massimo nei prossimi giorni verranno notificati gli avvisi di garanzia agli allora vertici dell'azienda padovana. Nell'aprile del 2010 la famiglia Collesei aveva già vinto una battaglia legale in sede civile contro l'industria metalmeccanica padovana. Accogliendo la richiesta dei figli, difesi dall'avvocato Giancarlo Moro e patrocinati dalla Cgil, il giudice Bellavitis condannò Firema (il nuovo nome delle Officine Meccaniche Stanga) a pagare oltre 180 mila euro di risarcimento. In quel caso venne accertata l'esposizione prolungata alle polveri d'amianto da parte dell'operaio. Ma quella di Collesei non è l'unica morte riconducibile alle lavorazioni di amianto: dal giugno 2009 sono sei le morti per neoplasia polmonare. Nel giugno del 2009 è deceduto Galante Ranieri, un mese dopo Luigi Massaro. Quattro i funerali nel 2010: in marzo Gianni Pegoraro, in aprile Ugo Schiavon, in agosto Cesare Albertin e Paolo Panizzolo. Tutti legati ad un filo mortale, quello di aver lavorato per anni a contatto con l'amianto. Nel 2006 uno studio accertò che la neoplasia polmonare colpì 36 operai delle Officine Meccaniche Stanga che finirono già davanti al giudice per 20 morti sospette. In quel caso fu sempre il pm Orietta Canova ad indagare sui tragici effetti dell'amianto nell'ambiente di lavoro.
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