Mossa lascia la presidenza del Centro Veneto Servizi

Il vice Cortelazzo gli ha chiesto di collaborare per la fusione con Polesine Acque Barbetta lo sostituisce nel Cda. Il dimissionario: «Impegno troppo gravoso»
Di Nicola Cesaro

MONSELICE. Giuseppe Mossa non è più il presidente del Centro Veneto Servizi, l'ente gestore del servizio idrico integrato di 59 Comuni della Bassa padovana e del Basso vicentino. Mossa, che ricopriva l'incarico dal 2010, ha presentato le dimissioni per motivazioni di carattere strettamente personale legati alla sua attività lavorativa. Lo conferma lo stesso Cvs in una nota ufficiale: «Nella seduta di oggi (ieri, ndr), il Consiglio di amministrazione ne ha preso atto e ha cooptato Emanuele Barbetta, sindaco di Sant’Elena, quale membro del Cda in sostituzione di Giuseppe Mossa. Rimarrà in carica fino alla prossima assemblea della società, prevista per la fine del mese di aprile. L’assemblea sarà chiamata sia a nominare un nuovo consigliere, sia a individuare il nuovo presidente della società. Fino a quel momento, la società ha come legale rappresentante il vicepresidente Piergiorgio Cortelazzo». Nel corso del Cda il vicepresidente ha chiesto a Mossa di continuare a collaborare con l’ente, soprattutto in vista dell'importante partita della fusione tra Cvs e Polesine Acque. Progetto, questo, che ha visto lo stesso Mossa tra i più ferventi promotori: ne nascerà un unico ente gestore capace di lavorare per 111 Comuni, garantendo da subito un valore pari a 23 milioni di euro in termini di economie di scala e razionalizzazioni dei costi: «Ho ovviamente dato piena disponibilità, sia per il senso di responsabilità che devo a Cvs e ai cittadini, sia perché ho sempre creduto nel progetto di fusione. Tra i vari impegni che manterrò, al di là di queste dimissioni, c’è la presenza ai consigli comunali del territorio chiamati ad approvare la proposta di fusione», assicura lo stesso Mossa. Che sulle dimissioni specifica: «Purtroppo gli impegni legati alla fusione, i numerosi convegni e appuntamenti legati all’emergenza Pfas e tutto l’ordinario legato al Cvs mi richiedevano una presenza sempre più importante in Cvs, praticamente a tempo pieno. Per motivi strettamente personali non mi era più possibile dedicare tutto questo tempo. Il fatto che Cortelazzo mi abbia chiesto di continuare a collaborare risponde già ad eventuali insinuazioni che potrebbero nascere da queste dimissioni: con il vicepresidente i rapporti sono ottimi e il progetto di fusione procede a gonfie vele». Mossa lascia l'ultimo incarico pubblico dopo 16 anni: per due mandati, dal 2001, è stato sindaco di Montagnana, dal 2006 presidente della Rappresentanza dei sindaci dell'Usl 17, e ancora dal 2009 consigliere della Provincia di Padova, consigliere del Consorzio di bonifica Adige Euganeo e presidente della società pubblica di trasformazione urbana Parco produttivo del Fiumicello.

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