Multa alla Bcc Sant’Elena per il funzionario infedele

Stefano Berton prelevò milioni di euro dai conti dei clienti per darli ai bisognosi. La Banca d’Italia sanziona con 82.000 euro il consiglio di amministrazione
Belluco La sede centrale del B C C di S. Elena, a S. Elena. Ph. Zangirolami
Belluco La sede centrale del B C C di S. Elena, a S. Elena. Ph. Zangirolami

SANT'ELENA. Il bancario “Robin Hood” costa caro alla Banca di credito cooperativo di Sant’Elena, o meglio ai suoi dirigenti. E’ infatti di questi giorni l’indiscrezione secondo cui la Banca d’Italia avrebbe irrogato una pesante sanzione ai danni dell’istituto di credito per la faccenda legata all’attività illecita di Stefano Berton. Nell’ottobre 2010 l’allora funzionario della Bcc di Sant’Elena, 58 anni, all’epoca dei fatti anche consigliere comunale di maggioranza ad Este e capogruppo del Partito democratico, aveva annunciato di aver sottratto alla banca una somma fra i 2 e i 4 milioni di euro. Per più di dieci anni Berton aveva prelevato i ricavi degli investimenti di alcuni clienti facoltosi, distribuendoli a famiglie bisognose. Il meccanismo messo in moto da Berton era divenuto incontrollabile: dal 1998, aveva spiegato lo stesso bancario in una lettera-memoriale con cui si dimetteva dalla banca, era riuscito a destinare somme ingenti ad almeno cinquanta famiglie in difficoltà, anche al di fuori della clientela della banca. Per farlo, era arrivato a falsificare ricevute e documenti usando la carta intestata della Bcc. Dopo la scioccante rivelazione, Berton aveva deciso di rifugiarsi lontano da Este, salvo poi presentarsi in caserma assieme all’avvocato Stefano Fratucello, che ora lo difende e che nulla lascia trapelare sull’indagine ancora in atto.

In un secondo memoriale Berton aveva comuque attribuito le responsabilità di quanto accaduto a sé stesso ma anche alla Bcc di Sant’Elena: «Rispondere ai clienti derubati che una carta ufficialmente intestata alla banca, con la firma di un suo funzionario, non ha valore, significherebbe voler punire gli innocenti, ignari ed incolpevoli truffati alla pari del truffatore – aveva scritto – C'è un solo, unico colpevole, reo confesso. La banca si scateni su di lui e solo su di lui, come sa e deve fare». Esulando dal procedimento giudiziario in atto, la Banca d’Italia ha mosso i propri organi di controllo. E, a quanto pare, ha attribuito delle responsabilità alla Bcc per quanto accaduto. Con un provvedimento del 23 dicembre scorso ha quindi irrogato una sanzione di 82.000 euro. La somma dovrà essere pagata dal consiglio d’amministrazione della Bcc.

La conferma del provvedimento, sul cui dispositivo c’è massimo riserbo, arriva anche dalla Divisione Stampa della Banca d’Italia, che annuncia l’imminente pubblicazione del provvedimento sul Bollettino di Vigilanza dell’ente. Nella Bassa lo leggeranno in molti.

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