Muore a 15 mesi per incidente stradale, era nell’auto guidata dalla mamma

MONSELICE. Giovedì notte, il cuoricino della piccola Sara ha cessato di battere per sempre. Aveva appena quindici mesi, gli ultimi tre li ha passati lottando contro una sentenza di morte già scritta per le lesioni riportate in dicembre in un incidente stradale. Non aveva speranze, avevano detto i medici, ma lei ha lottato finché ci è riuscita.
Lunedì le sarà dato l’ultimo saluto e la chiesa della frazione di San Cosma sarà certamente troppo piccola a contenere l’immenso dolore di queste ore. È la chiesa della famiglia, mamma Elena Marchioro originaria di Galzignano Terme e papà Alex Retani di Monselice (abitano in via Stortola 54), il rito funebre sarà celebrato alle 15,30. Per sedici mesi, Sara è stata la gioia del papà Alex, impresario edile, della mamma Elena, dei nonni, dei parenti e degli amici.
La tragica notizia si è sparsa già ieri mattina per la frazione di Valsanzibio, luogo di origine della giovane mamma, gettando nel dolore l’intera comunità che si è stretta alla famiglia fin dalla maledetta mattinata del 14 dicembre. Quel giorno – erano da poco passate le 8 – la mamma era al volante della sua Fiat Punto e stava percorrendo viale Tre Venezie, la strada principale della zona industriale, quando all’improvviso aveva perso il controllo della guida per un malore durante il sorpasso di un camion che procedeva lentissimo ed era finita contro una muretta, rimbalzando poi al centro della carreggiata.
Ai soccorritori giunti dopo alcuni minuti sul luogo del drammatico incidente, le condizioni di Sara erano apparse gravissime: la piccola, trovata in prolungato arresto cardiocircolatorio e rianimata sul posto, era stata caricata in elicottero e trasportata a Padova, per il ricovero nel reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale cittadino.
La mamma invece aveva riportato solo modeste ferite. Dal reparto dove vengono garantite le cure ai piccoli pazienti in gravi condizioni di salute, la bimba non è più uscita: per ottantadue infiniti giorni Sara è rimasta immobile distesa su un lettino in stato di coma, tenuta in vita dal respiratore meccanico.
Per quasi tre mesi, pur consapevoli del quadro clinico irrimediabilmente compromesso, i sanitari hanno fatto tutto il possibile per cercare di restituirla alla vita e ai suoi familiari. I giovani genitori si sono alternati per starle vicino e insieme agli altri parenti hanno sperato in un segno di ripresa, che non c’è mai stato. Adagiata sul lettino, in questi mesi la bimba è cresciuta di peso e si è allungata, si è battuta per vivere mentre intorno un’intera comunità faceva il tifo e pregava per lei.
In dicembre per sostenere la famiglia in questa tremenda prova è stato recitato varie volta il rosario di sera in chiesa a Valsanzibio assieme a don Jean, giunto solo pochi mesi fa a occuparsi della comunità. Un appuntamento di preghiera molto sentito, tanti avevano sperato in un miracolo durante le feste natalizie. La mamma ha voluto andare anche a Medjugorie a invocare aiuto per la sua piccolina.
Tramite una chat, i genitori di Sara hanno aggiornato gli amici sulla situazione quasi giornalmente, ricevendo continui messaggi d’incoraggiamento, di solidarietà, di speranza, di fiducia. Qualche giorno fa, però, mamma Elena ha deciso d’interrompere il dialogo ringraziando tutti e invitando a «pregare sempre. Ci sono veramente molti bimbi che stanno male, a volte non ci si riesce a rendere conto di quanto possa essere crudele questo mondo con delle creature così piccole».
Su Facebook, c’è la fotografia della mamma insieme alla sua bella bimba vivace e affettuosa. Immagini di tenerezza e felicità, che un tragico destino ha deciso di interrompere, nella mattinata di un venerdì di dicembre.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova