Muore a un anno e mezzo da una caduta in bicicletta

Aveva riportato gravi danni cerebrali ed era stato ricoverato in più ospedali In lutto il Gs Barbariga di Vigonza, scuderia ciclistica di cui era socio fondatore
Di Giusy Andreoli

VIGONZA. A un anno e mezzo da una caduta in bici è morto Silvano Paolin, socio fondatore del Gruppo Sportivo Barbariga. Aveva 77 anni, da quell’incidente non si era più ripreso. È spirato venerdì nella casa di riposo di Galliera Veneta a causa di un arresto renale, dopo aver passato 18 mesi in vari ospedali. Lascia la moglie Paola, i figli Marco, Maurizio e Sonia e l’amato nipotino Tommaso. Il funerale viene celebrato domani alle 15.30 nella chiesa arcipretale di Vigonza. Per la famiglia non ci sono dubbi sul nesso causale. «Purtroppo mio padre da quell’incidente non era più lo stesso: ha subìto gravi danni cerebrali», racconta con infinito dolore la figlia Sonia. «Fino al giorno prima della caduta era fisicamente a posto. Ricordo ancora quando uscì di casa quel 18 settembre 2012 per andare a correre in bici con alcuni amici. Diede un bacio a mio figlio, nato da una settimana, e mi salutò, era felice perché era il suo primo nipotino”. L’incidente alle 9.30 a Mira (Ve), lungo la bretella Benckiser. Paolin, in compagnia di due compaesani, era sulla sua bici da corsa e procedeva ad andatura spedita in direzione della Romea. A un tratto è caduto battendo con violenza la testa sull’asfalto. È stato subito soccorso dai compagni e dal personale dell’ospedale di Dolo, ma le sue condizioni erano talmente gravi da non poter essere mosso. Così è stato fatto atterrare l’elisoccorso che l’ha trasportato all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove è stato ricoverato prima in Neurochirurgia e poi, con l’aggravarsi del quadro clinico, in Rianimazione «Successivamente è stato trasferito in Rianimazione a Padova, per poi passare a Camposampiero per una riabilitazione che, purtroppo, non è servita», continua la figlia . «Da maggio era a Galliera». Venerdì il decesso. «La sua vita l'ha passata per 40 anni sopra i camion per lavoro e sopra la bici per passione, correndo a livello agonistico per molti anni», lo ricorda Sonia Paolin. «Fino all’incidente si faceva le sue passeggiate sui Colli la domenica e a Fusina durante la settimana, inoltre partecipava ai raduni». Alle esequie ci sarà anche una rappresentanza del Gs Barbariga con il presidente Girolamo Cavinato. «Era uno dei fondatori», ricorda, «amante dello sport, molto vicino ai corridori. Si è sempre mosso in funzione della società e dei soci. La sua morte ci addolora moltissimo».

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