Muore decapitato in moto: era volontario in parrocchia, come la moglie

RESANA. Massimiliano Fassina: un uomo e un padre modello. Così tutta la comunità ricorda e piange il 39enne morto sabato pomeriggio in un tragico incidente con la moto a Borgoricco.
Una notizia, quella della morte del motociclista, che ha sconvolto gli amici e i parenti che si sono immediatamente stretti attorno al dolore straziante della sua famiglia. Massimiliano lascia la moglie Sonia Brufatto e due figli di 6 e 10 anni.
Non aveva solo la passione per la moto, Massimiliano. Era impegnatissimo con la parrocchia da diversi anni, era molto attivo come volontario nell’asilo infantile. La generosità e l’altruismo erano delle qualità che gli appartenevano da sempre. Proprio ieri mattina avrebbe dovuto partecipare a una riunione con il parroco di Resana, don Giuliano Comelato e con il resto del gruppo dei volontari, ma per alcuni motivi di carattere personale non si era presentato a quell’appuntamento.
Anche la moglie Sonia Brufatto, insegnante delle scuole elementari di Vedelago (dove da quest’anno ha ottenuto la cattedra), come il marito è parte attivissima della parrocchia. Fa la catechista. «Una bella coppia, affiatata. Una coppia che si voleva bene», sottolinea il parroco. Sul luogo dell’incidente si sono subito recati i familiari: il papà, insieme al fratello minore Alessio, anche lui come il trentanovenne un grande appassionato di motociclismo.
Marito e moglie si erano trasferiti da una decina di anni in un appartamento di via Castellari.
«Una persona riservata e benvoluta da tutti», dichiara il sindaco Loris Mazzorato «un gran lavoratore che amava la sua famiglia, i suoi bambini». Il motociclista lavorava nella ditta del padre, specializzata da anni nella lavorazione del metallo, con sede sempre a Borgoricco.
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