Musei, Amici desaparecidi Colasio: «Una vergogna»
Toh, la prima sorpresa arriva quando provi a entrare nel sito www.amicideimuseipadova.it: «Il servizio è momentaneamente sospeso per problemi amministrativi».
La conferma arriva componendo il numero dell’AMP; il telefono squilla a vuoto, nemmeno uno straccio di messaggio in segreteria telefonica.
E pensare che l’associazione Amici dei Musei e Monumenti di Padova e Provincìa ha fatto proprio della presenza il suo fiore all’occhiello: «Nella storia e nella vita di questa nostra città c’è una presenza che nasce dalla cultura e dalle sue affinità elettive».
Gli ultimi segni di vita risalgono, in realtà, al luglio del 2008, quando al Museo Eremitani venne presentato il restauro della Pala del Romanino, eseguito dagli operatori di «La Venaria Reale» di Torino, per l’impegno di Cariparo, Zip e, appunto, Amici dei Musei. Qualche mese prima, alla fine del novembre 2007, Claudio Rebeschini, esponente dell’associazione, insieme a Guido Beltramini, direttore del Centro internazionale di studi sul Palladio, avevano promosso una conferenza, sempre agli Eremitani, sulla formazione padovana del grande architetto. Poi, più nulla. Eppure stiamo parlando di un’associazione nata nel 1973 (che quindi nel 2013 dovrebbe festeggiare i quarant’anni di attività), con un elenco di iscritti (almeno fino al 2005) che ammontava a 700 unità.
Presidente e tesoriere è l’ingegner Vittorio Tabacchi, cavaliere del Lavoro e presidente onorario del Gruppo Safilo. Vicepresidente la docente universitaria Irene Favaretto. Nel consiglio Luca Bonaiti, Tatiana Clementi, Francesca Flores D’Arcais, Fabrizio Magani, Andrea Nante, Bianca Muraro Prosdocimi, Elisabetta Saccomani. Segretaria Silvana De Besi Zannier. Proprio da un’incomprensione tra la segretaria De Besi, che avrebbe richiesto la liquidazione degli emolumenti relativi al suo lavoro, e il presidente Tabacchi nascerebbe lo stallo dell’associazione, tenuta a promuovere visite guidate e a collaborare alla pubblicazione di cataloghi relativi alle mostre organizzate nei musei.
«E’ una situazione – commenta l’assessore comunale ai Beni Culturali Andrea Colasio – che non esito a definire scandalosa. In tutte le città le associazioni Amici dei Musei contano migliaia di iscritti che si affiancano con generosità alle attività delle amministrazioni comunali e che s’impegnano per la crescita culturale. Qui a Padova, invece, siamo di fronte a una realtà che è implosa per problemi economici. Mi auguro che il problema venga risolto al più presto. O il Comune si troverà altri interlocutori».
Claudio Baccarin
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