Museo del gioiello di Vicenza: 5 cose da sapere

VICENZA. Rinnova completamente la propria collezione il Museo del Gioiello di Vicenza. 310 pezzi unici ed esclusivi, capolavori di valore inestimabile, molti dei quali appartenenti a collezioni private che generalmente non sono accessibili né al pubblico né agli operatori del settore, un racconto originale e inedito della storia del gioiello attraverso un “mix di contemporaneità, suggestioni del passato e proiezioni nel futuro” e 9 curatori di fama internazionale per interpretare lo straordinario spazio espositivo situato all’interno della Basilica Palladiana (piazza dei Signori, Vicenza). Il Museo del Gioiello è diretto da Alba Cappellieri. La terza edizione inaugura il 14 Dicembre 2018 e sarà visitabile fino alla fine del 2020.
Ecco cinque cose da sapere.

1) La collana di Bulgari. Al suo ingresso il visitatore è accolto dal gioiello "Flora High Jewellery" scelto da Alba Cappellieri come emblema della terza edizione: "Bulgari si ispira ai dipinti di Sandro Botticelli" ,ha detto.
2) La sala magia. All'archeologa Cristina Boschetti è affidata una sala di amuleti e talismani protettivi, monili propiziatori per allontanare influenze maligne. Oggetti eterogenei che impiegano materiali profondamente diversi tra loro, indifferentemente poveri o preziosi, che alludono a forze superiori e a valori atemporali.
3) Il tema dell'oro. A Marie-José van den Hout, - celebre gallerista olandese, fondatrice della Marzee, la galleria indipendente più grande del mondo - è affidata una sala in cui il tema è l’oro. Qui il racconto si dipana attraverso i processi di sperimentazione degli artisti internazionali, che non hanno avuto timore di portare al limite la creatività e la sperimentazione ottenendo risultati sorprendenti.
4) Un museo unico in Italia. “Il Museo del Gioiello è il primo in Italia e uno tra i pochi musei al mondo, dedicati esclusivamente al gioiello. – ha detto Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery and Fashion di Italian Exhibition Group – È un unicum di cui andiamo fieri perché contribuisce a rendere Vicenza il “cuore” del gioiello a livello globale. L’arte gioielliera italiana trae valore dalle sue origini e consideriamo un dovere preservarle, conservarle e renderle disponibili per diffonderne ovunque la cultura”.

5) La gioielleria digitale. Una sala particolare è quella del "futuro", curata da Olga Noronha, fashion designer internazionale. I suoi punti di vista sul gioiello del futuro includono prospettive differenti e multidisciplinari. È un’anticipazione del futuro: dalla gioielleria digitale che modifica il corpo ai gioielli invisibili che si innestano sottopelle, dai gioielli terapeutici ai gioielli home made che si possono autoprodurre.
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