Mussolini tra i cittadini illustri, bufera a Carmignano

CARMIGNANO. “Questo è stato!” è lo spettacolo in streaming di Teatro Bresci che l’assessorato alla Cultura manda in onda il 27 gennaio sulla pagina facebook del Comune alle 20,30. Un reading toccante di Giacomo Rossetto e Anna Tringali su quello che è stato l’abominio della Shoah.
E “Questo è stato” a causa dei carnefici che hanno mandato nei campi di concentramento 6 milioni solo di ebrei. In Italia Benito Mussolini, che il 5 settembre 1938 firmò, come Presidente del Consiglio, le Leggi razziali, una delle pagine più vergognose della storia d’Italia.
Eppure, a più di 80 anni, ancora oggi in alcuni comuni italiani nella lista degli illustri cittadini onorari figura ancora il Duce sulla base di un decreto del 1924. Come a Carmignano, dove oggi si celebra la giornata della Memoria con eventi di grande spessore: il teatro e la video-intervista del testimone Antonio Cola che sarà visionata anche dalle scolaresche.
Una contraddizione di principi. Ad evidenziarla sono i consiglieri di minoranza Anna Carlesso e Michele Perrone di “Insieme per Carmignano” che nel maggio scorso avevano presentato una mozione per revocare la cittadinanza onoraria al duce, respinta dalla maggioranza. Ora ci riprovano.
«Ci aspettiamo un atto di coerenza», afferma Anna Carlesso.«Già allora avevamo presentato la mozione pensando di trovare condivisione visto che si parlava di adesione alla Rete delle Città per la Memoria contro l’odio e il razzismo. Stonava aderire con una cittadinanza onoraria al Duce. Ci hanno aggredito in consiglio, dicendo che non siamo più ragazzini. Oggi, a 7 mesi di distanza, apprendiamo con piacere che il Comune ospiterà sulla propria pagina “Questo è stato”, per ricordare la tragedia della Shoah. Ottimo: finalmente assistiamo a qualcosa che unisce il 100% dei cittadini. Portare virtualmente in scena uno spettacolo del genere significa assumersi piena responsabilità nel condannare ogni gesto, simbolo e azione che abbiamo attinenza o che traggano ispirazione da quel passato. Ora ci aspettiamo che la giunta riconsideri la revoca della cittadinanza, che ripresenteremo. Abbiamo depositato anche una proposta di Legge popolare contro la propaganda fascista, che può essere firmata in Comune».
«Si tratta di una speculazione politica dettata da un retropensiero», ribatte il sindaco Alessandro Bolis. «Perché i precedenti sindaci di centrosinistra Mario Rossi e Paolo Rigon non hanno revocato la cittadinanza e ora lo si chiede a noi? Continueremo a fare le nostre iniziative come ogni anno e rispedisco al mittente questa speculazione». Non tutti i consiglieri di maggioranza però la pensano così e molti sarebbero disponibili a togliere la cittadinanza. La conta si vedrà nel voto alla mozione in Consiglio. —
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