Mutilano i cani per fini estetici, indagati veterinario e allevatore
Sono Dino Bragiato con ambulatorio in via della Biscia e Federico Bagnoli di Voltabarozzo. Carte false per tagliare le orecchie ai Dogo argentino e farli partecipare ai concorsi: indaga il Nas

PADOVA. C’è un’indagine dei carabinieri del Nas sull’operato di un veterinario padovano e di un allevatore specializzato nei dogo argentini. Le accuse sono gravi, perché si tratta di maltrattamento continuato e falso. La vicenda riguarda tre cani Dogo argentini sottoposti a conchectomia, cioè il taglio delle orecchie, a scopo puramente estetico. Nei guai sono finiti il veterinario Dino Bragiato con studio in via della Biscia e l’allevatore Federico Bagnoli, proprietario di un allevamento a Voltabarozzo.

Dino Bragiato
L’indagine parte da Padova ma ci sono ramificazioni anche a Pescara e Teramo, il fascicolo è del pm Roberto D’Angelo. Purtroppo si è scoperto che per motivi estetici, per partecipare alle gare nazionali e internazionali, viene regolarmente disattesa una legge che tutela gli animali e che riguarda proprio le mutilazioni. Il taglio delle orecchie è vietato sempre ed è consentito solo in casi eccezionali di fronte a gravi patologie.
I militari del nucleo anti sofisticazione hanno denunciato quindi per maltrattamento di animali, falsità in certificati e uso di atto falso il veterinario di Chiesanuova, titolare dell’ambulatorio. Indagati nel procedimento anche quattro allevatori, tra cui Bagnoli, noto nel settore per i risultati brillanti dei suoi cani. I quattro (due sono vicentini), a vario titolo, avevano concorso nel richiedere e praticare su tre cani gli interventi chirurgici di conchectomia. Il veterinario e uno degli allevatori, per garantire l’impunità a tutti, avevano poi proceduto a falsificare i certificati veterinari per attestare un’inesistente esigenza terapeutica del taglio delle orecchie sui poveri cani. I certificati, infatti, risultavano intestati ad una presunta clinica veterinaria di Zagabria, con timbro falso e falsa sottoscrizione di un veterinario croato. Dai controlli dei Carabinieri, inoltre, è emerso che l’ambulatorio veterinario di Padova, dove presumibilmente i cani sono stati sottoposti agli illeciti interventi chirurgici, aveva l’autorizzazione sanitaria scaduta. Sotto sequestro una consistente quantità di materiale, tra cui anche i timbri e i documenti fasulli.
C’è anche un altro profilo d’indagine e riguarda sempre Bagnoli, che secondo i carabinieri faceva da tramite tra clinica e allevatori. Il sospetto è che altri appassionati di Dogo argentino consegnassero a lui i loro cani dietro pagamento di una determinata cifra e che lui trattenesse una percentuale prima di portare il cane dal veterinario. Insomma, un giro d’affari niente male sulla pelle dei poveri animali costretti a subire il taglio delle orecchie.
I carabinieri del Nas ricordano che, in base alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia con la Legge 4 novembre 2010, sono vietati gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi.
e.ferro@mattinopadova.it
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