Nasce la birra artigianale a km zero

VILLAFRANCA PADOVANA. È ufficiale: «La Veneta centopercento» del birrificio Antoniano è ufficialmente riconosciuta come birra a “chilometro zero”. L’accreditamento al birrificio di Villafranca padovana, di proprietà della famiglia Vecchiato, è stato consegnato ieri mattina da Coldiretti. L’orzo è padovano, il luppolo arriva dalla provincia di Venezia e tutto il processo di trasformazione avviene in Veneto, nello stabilimento di Ronchi di Villafranca, appunto. Soddisfatti i fratelli Michele e Sandro, che hanno avviato l’azienda tre anni fa, inseguendo un sogno lungo trent’anni e quasi per scommessa con loro padre Luigi, che ha dato vita all’attività di distribuzione di bevande divenuta poi la Interbrau. Il birrificio Antoniano sorge accanto all’azienda di famiglia ed è già in espansione: in capo a un paio di anni sarà aumentata così la produzione, che sta galoppando velocemente, perché la birra Antoniana ormai si distribuisce nel Triveneto, ma ha raggiunto anche Milano e Napoli, Vienna in Austria e Copenaghen in Danimarca. Nel ventaglio di offerte del birrificio, l’accreditamento a “chilometro zero” è stato assegnato a “La Veneta centopercento”, artigianale come tutta la produzione dell’Antoniano, che si definisce, infatti, birrificio agricolo, avendo in gestione più di 90 ettari di terreno a Marano Lagunare (Udine) e in provincia di Padova. L’orzo arriva dalla terra argillosa del Conselvano (e prossimamente anche dal Parco dei Colli Euganei) e l’acqua, che rappresenta il 90% della composizione della birra, è quella del bacino del Brenta. L’amaro aromatico è donato dal luppolo, che proviene da un’azienda di Scorzè, la quale ha ripreso a produrlo appunto per il birrificio.
Dallo stabilimento di Ronchi, attraverso le varie fasi di lavorazione, esce una birra colore oro con riflessi ramati e una gradazione alcolica del 5,4%. «La birra “La Veneta centopercento” conferma come le produzioni agricole di qualità della nostra regione possano riportare alle radici una bevanda che è dono della terra», dichiara Coldiretti. Ieri era presente Giorgio Piazza, presidente Coldiretti Veneto, a consegnare l’accreditamento ai Vecchiato. Tutto in una produzione artigianale, con appena nove dipendenti a seguire tutte le fasi di lavorazione e imbottigliamento. «Da anni cullavamo il sogno di aprire un nostro birrificio», sottolineano Sandro e Michele Vecchiato. «Sogno nato da una passione lunga due generazioni e che ora è diventato reale, trasformato in impresa e modello di business». I tifosi biancoscudati conoscono la birra, che è sponsor della squadra di calcio cittadina e che allo stadio arriva con la varietà “scudata”. Alle tipologie di birra finora prodotte se ne aggiungerà a breve un’altra, ma la ricerca di ricette nuove non si ferma e nuovi progetti saranno presto in cantiere.
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