Ne diventa l’amante e poi tenta di spillarle più di 200 mila euro

La vedova di Borgoricco rischia di ritrovarsi senza la villa Il giovane convivente voleva venderla per pagarsi i debiti
- Ieri l'interrogatorio dell'immigrato davanti al Gip
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di Silvia Bergamin

BORGORICCO

Le avrebbero fatto firmare assegni in bianco, puntualmente scoperti, per un importo complessivo di 200 mila euro. Ed ora devono rispondere del reato di circonvenzione di persone incapaci. Si è aperto a Padova il processo che vede imputati Daniele Carraro, 42 anni, residente a Villanova di Camposampiero, e Davide Munaretti, 42 anni, di Borgoricco, difeso dall'avvocato Paola Miotti. La vittima è Raffaela Cugnera, nata ad Arezzo 63 anni fa ma residente a Borgoricco, compagna di Munaretti, uno degli imputati.

La donna, ex maestra elementare, rimase vedova una decina di anni fa: era sposata con un funzionario dell'esercito e si ritrovò con una bella eredità e una villa a Borgoricco. Dopo qualche tempo, incontrò Munaretti: iniziarono a frequentarsi, poi a convivere proprio a Borgoricco. Il giovane compagno, a un certo punto, si fece coinvolgere in una concessionaria di auto; a quanto pare non seguiva lui direttamente la gestione della società. Sta di fatto che, secondo l'accusa, Carraro e Munaretti avrebbero abusato dello stato di salute di Raffaella Cugnera facendole attivare una serie di conti correnti bancari al Banco Santo Stefano di Scaltenigo, alla Bnl di Mirano, alla Banca dell'Artigianato e dell'Industria di Padova, all'Antonveneta di Massanzago, al Credito Cooperativo dell'Alta Padova di Borgoricco e - per finire - alla filiale di Camposampiero della Banca Popolare di Lodi. Con questa variopinta collezione di libretti degli assegni, le avrebbero fatto firmare a cavallo tra il 2007 e il 2008 la bellezza di 200 mila euro di cheques, che avrebbero dovuto andare ad arginare i danni di una fumosa gestione finanziaria della società. A un certo punto, la donna ottenne l'aiuto di un amministratore di sostegno, l'avvocato Stefano Squarise, che è riuscito a far bloccare la vendita all'asta della villa di Borgoricco, i cui proventi avrebbero permesso di “coprire” il buco di 200 mila euro. In attesa che il quadro si vada a definire, il pubblico ministero ha provveduto al sequestro dell'immobile. Il processo è stato rinviato a marzo del prossimo anno.

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