Nel salotto di piazza Garibaldi si arriva a pagare 30 mila euro

La media oscilla tra 5 mila e 8 mila euro, molti esercenti invitano Comune e categorie a un’azione di pressing per far calare i canoni
La Rinascente, clamorosa chiusura tra piazza Garibaldi e Liston
La Rinascente, clamorosa chiusura tra piazza Garibaldi e Liston

PADOVA. È unisona, in centro, la protesta dei commercianti e degli esercenti contro il caro-affitto dei negozi e dei locali pubblici. «Tanti negozi hanno chiuso e chiuderanno ancora, nella city, non solo per la concorrenza dei centri commerciali e dell’e-commerce», sottolinea Francesco Brandolese ed icona della movida padovana negli anni ’80. «Ancora oggi tante attività commerciali abbassano le serrande per sempre perché gli affitti restano alti. In certi casi troppo alti. È arrivata l’ora che sia il Comune che le associazioni di categoria scendano in campo a nostro favore per calmierare il mercato immobiliare del settore». Naturalmente il noto commerciante, con negozio al Canton Del Gallo, fa riferimento alle vie più frequentate del centro.

Prezzi al top

Ad esempio le vie San Fermo, Emanuele Filiberto, Roma e Cavour dove un negozio di medie dimensioni paga tra i 5.000 e gli 8.000 euro. In piazza Garibaldi c’è una nota griffe che arriva a pagare 30.000 euro. In passato si sono registrati anche casi, in cui, grazie alla mediazione effettuata dall’Ascom e dalla Confesercenti, alcuni affitti sono diminuiti, ma si è trattato di episodi isolati.

Affitti proibitivi

«Invece questa dovrebbe essere la strada vincente», osserva la commerciante Ioana Doina Enachioui. «Se i prezzi degli affitti non diminuiscono, il centro sarà sempre più deserto. Gli affitti alti se li possono permettere solo le griffe internazionali e quelle in franchising. Non certo le famiglie padovane che vanno avanti, tra alti e bassi, con una gestione familiare del proprio negozio». Anche Ilaria Macola, titolare della boutique omonima, invita il Comune ad intervenire sul mercato selvaggio degli affitti delle attività commerciali. Poi ci sono le tante storie dei negozianti e degli esercenti, che, nel corso degli anni, sono stati costretti a chiudere perché colpiti da affitti sempre alti.

Tra questi c’è anche la storia di Luigi De Gaetano: «Negli ultimi anni ho gestito due ristoranti», racconta l’esercente campano, ex barman sull’Orient Express e all’Excelsior del Lido di Venezia. «Il primo era La Cambusa, vicino a Piazza Cavour ed il secondo la pizzeria verace Itaca, in riviera Ponti Romani. Anche se mi sono sempre impegnato al massimo assieme ai miei collaboratori e i clienti non mancavano, i conti non tornavano proprio a causa dell’affitto troppo elevato». Intanto i proprietari dei negozi replicano in coro alle accuse dei propri inquilini. «La colpa non è nostra», assicura un titolare di un negozio. «Paghiamo troppe tasse. Per questo motivo non possiamo abbassare gli affitti. Se ne vanno il 50 per cento dei soldi che incassiamo».
 

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