Nelle piazze le strane creature di Rabarama

Esposte a Cittadella e Galliera, le grandi sculture dell’artista fanno discutere sotto i portici e sui social

CITTADELLA. Arte contemporanea nelle piazze di Cittadella, in centro storico, e a Galliera Veneta. Le installazioni – due opere di dimensioni importanti dell’artista Rabarama, originaria di Roma e padovana d’adozione – sono già diventate un fenomeno di costume e stanno attirando l’attenzione di chi passa dentro le mura. In tanti si stanno divertendo a scattare selfie nelle più svariate pose. In piazza Scalco, giusto davanti alla centralissima piazza Pierobon, si trova un uomo accovacciato: l’opera è denominata Co-Stell-azione ed è stata realizzata nel 2002. Un’opera in alluminio, ispirata a un viaggio tra le stelle. A Galliera, invece, si trova “Tran-sito”: del 2011, è una scultura in marmo bianco di Carrara. Un uomo con “lo sguardo aperto e rivolto all’universo che ci circonda” e che “incorpora tutta l’energia dello scatto in avanti che la figura stessa pare trattenere, esaltando l’attimo prima di agire”. Figlia d’arte, 48 anni, Rabarama giovanissima si è trasferita a Padova, dove vive e lavora. Fin da piccola ha dimostrato un talento naturale per la scultura, che ha poi raffinato al Liceo artistico di Treviso e all’Accademia di belle Arti di Venezia, laureandosi nel 1991. Da subito ha iniziato a partecipare a concorsi di scultura nazionali e internazionali, conquistando il riconoscimento della critica e del pubblico. Le opere installate a Cittadella e a Galliera – che rimarranno esposte per un anno, gratuitamente, rappresentano l’ispirazione della scultrice: Rabarama raffigura uomini, donne o creature ibride, con una certa dose di eccentricità. Ma come hanno reagito i cittadellesi? C’è chi nei social definisce l’opera “meravigliosa”, altri “inquietante”. Qualcuno – complice forse la tensione da campagna elettorale – vuole capire se dietro c’è qualche “favore” , ma il consigliere comunale Luigi Sabatino è perentorio: «Tutto gratuito, compreso il trasporto». Sicuramente un’operazione non convenzionale, al punto che c’è chi la definisce un “timido ma incoraggiante segnale di risveglio culturale a Cittadella”.

Silvia Bergamin

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