Nessuna custodia per le biciclette

Lunghi aveva promesso strutture e vigilanza in stazione Miazzi: «Dopo un anno ecco un altro impegno mancato»
Di Francesca Segato

MONSELICE. Passano gli anni, ma la scena resta sempre la stessa. Una distesa di biciclette parcheggiate nelle rastrelliere strabordanti, sotto le intemperie, alla mercé dei ladri. A un anno dalle denunce dei pendolari per i continui furti, ancora nulla è stato fatto per migliorare l’esistenza di quanti raggiungono in bici la stazione ferroviaria. A ricordarlo è il consigliere della Nuova Monselice Francesco Miazzi. Basterebbe poco: per esempio attrezzare a ricovero uno dei tanti spazi inutilizzati. «Nell’agosto 2009, appena insediato nella carica di sindaco, Francesco Lunghi annunciava una rivoluzione per l’area della Stazione ferroviaria: un parcheggio da 180 posti auto, una casa delle associazioni, un bar-trattoria» ricorda Miazzi. Ma il quadro resta immutato «I pendolari sono costretti al parcheggio selvaggio dentro l’area della stazione, gli edifici sono sempre abbandonati e sempre più fatiscenti, il piazzale antistante è sporco e in progressivo deterioramento».

L’anno scorso il sindaco si era impegnato a creare un ricovero custodito per le bici, perché i furti erano stati numerosissimi. «Anche stavolta la situazione è rimasta uguale, facendo aumentare la rabbia e la sfiducia nei confronti degli amministratori» osserva ora Miazzi. Che propone: «Uno degli edifici abbandonati potrebbe essere velocemente risistemato e adattato a stallo per le biciclette. Con i Lavoratori socialmente utili, spesso utilizzati come segretari e manovalanza degli assessori, si potrebbe garantire anche la custodia e la gestione. Oltre alla custodia, non sarebbe difficile organizzare poi una piccola officina di riparazione. Il tutto potrebbe assicurare fin da subito anche un piccolo introito economico. Le potenzialità del servizio sarebbero poi tutte da sviluppare, tenendo conto del flusso in crescita del cicloturismo, determinato dall’apertura dell’anello ciclabile dei Colli euganei. Farne un punto di snodo dello scambio Treno-bicicletta, un punto di noleggio e di riparazione delle biciclette potrebbe garantire anche posti di lavoro. Se ci fossero difficoltà si potrebbe ripiegare utilizzando provvisoriamente la chiesetta del Carmine o l’area dell’ex segheria, o in convenzione con il privato, la vecchia fornace di Via del Porto. In ogni caso» chiude Miazzi «almeno l’installazione di una pensilina per riparare le biciclette dalle intemperie, si potrebbe fare in pochi giorni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova