Niente asilo senza vaccino a Silvelle e Sant’Ambrogio

A partire dal 25 marzo i bambini non in regola non saranno più accolti L’avviso del parroco recapitato nei giorni scorsi a una decina di famiglie

TREBASELEGHE. A partire da lunedì 25 marzo i bambini no vax che frequentano la scuola dell’infanzia e il nido di Silvelle e di Sant’Ambrogio non saranno più accolti. È la lettera che stanno ricevendo le famiglie da don Federico Giacomini, il parroco. «In assenza di alcun aggiornamento sullo stato vaccinale del minore, la scrivente istituzione scolastica si vedrà costretta a dar corso al provvedimento di sospensione all’accesso al servizio e alla frequenza scolastica del minore a partire da lunedì 25 marzo 2019», scrive il sacerdote. Puntualizzando che, ovviamente, chi esibirà la documentazione attestante la fissazione della data per la somministrazione dei vaccini e/o i colloqui istruttori per verificare se il bambino ricade nelle condizioni di esonero, omissione o differimento presso i dipartimenti sanitari competenti, anche se sono fissati successivamente alla data del 10 marzo 2919, beneficerà del protrarsi sino alla detta data degli effetti ammissivi al servizio e alla frequenza scolastica.

Sarebbero una decina e forse più i bambini non vaccinati iscritti ai due istituti scolastici parrocchiali, che contemplano entrambi l'asilo e il nido. La posizione di don Federico sembra più morbida rispetto a quella assunta da don Alberto Salvan, parroco di Villa del Conte. Quanto meno nei termini: don Federico «si vede costretto alla sospensione», don Alberto «comunica che il bambino sia escluso dall'accesso ai servizi». In ogni caso basta presentare una dichiarazione dell’Usl Euganea che attesti l’appuntamento preso per effettuare il vaccino e il bambino continuerà ad essere accolto. Tutto risolto? «C’è un nuovo problema» dichiara un papà di Trebaseleghe «è difficile ottenere la dichiarazione delle Usl perché quando vai a chiedere l’appuntamento ti rispondono: venga quando vuole. Un atteggiamento fuori norma. La legge stabilisce un termine di garanzia e dice che l’ultimo passaggio per un’esclusione è la notifica alla famiglia di un’intimazione ad adempiere all’obbligo vaccinale fissando un termine e avvisando che, decorso quel termine, se non si sarà iniziato l’iter si provvede ad applicare la sanzione, nello specifico l’esclusione del bambino dal servizio. Ma dove sta scritto nella legge» obietta il genitore «che sono i parroci o i dirigenti scolastici che debbono lasciare a casa i bambini?».

Anche a Loreggia, nei giorni scorsi, 5 o 6 genitori hanno ricevuto la lettera di avviso di esclusione dei figli dall'asilo parrocchiale mentre ieri si sono registrati altri due casi, stavolta all'asilo statale di Ronchi di Piombino Dese e al parrocchiale di Piombino Dese, dove due famiglie hanno ritirato l'avviso dell'avvio del procedimento di sospensione dall'accesso ai servizi dal 22 marzo prossimo. —

Giusy Andreoli

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