Niente centro commerciale a Due Carrare, il Consiglio di stato “salva” il Castello del Catajo
Respinto il ricordo della Deda che avrebbe voluto rimuovere il vincolo intorno al complesso: la società avrebbe investito oltre cento milioni di euro promettendo mille assunzioni

PADOVA. Cala il sipario sul mega centro commerciale di Due Carrare. Il Consiglio di Stato, confermando il pronunciamento in primo grado del Tar, ha respinto il ricorso della Deda srl – nel frattempo fallita – contro l'apposizione di un vincolo indiretto su tutta l'area intorno al Catajo (e dunque anche sui terreni di via Mincana interessati dal progetto) deciso dalla Soprintendenza a dicembre del 2017, confermato dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale nell'aprile del 2018.

Nelle 24 pagine pubblicate il 30 giugno, tre settimane dopo l'udienza, vengono respinte tutte le contestazioni sui possibili vizi formali della procedura di tutela di un'area di 300 ettari ai piedi dei Colli Euganei e si ribadisce la necessità di difendere dall'edificazione un contesto pregiato, già sottoposto ad altre norme di tutela, sia in funzione della presenza del castello del Catajo (“per garantirne la vista, la conservazione”), sia “quale componente del valore e del pregio storico dello stesso”.
Al paesaggio sul quale è stato apposto il vincolo indiretto, infatti, si riconosce di essere “una cornice ambientale che si pone in una relazione visuale e prospettica inscindibile con il Castello e ne costituisce il contesto concorrendo a determinarne il carattere di eccezionalità”.
Dopo oltre vent'anni, si chiude così una vicenda amministrativa e urbanistica complessa e ricca di colpi di scena. Deda, la società di Antonio Leonardo Cetera, affiancata dal fondo americano Devar Claims, avrebbe voluto investire oltre cento milioni di euro ai piedi del Catajo per costruire un centro commerciale presentato come “il più bello del Veneto” e prometteva mille assunzioni.
Contro il progetto si è mobilitato un fronte larghissimo composto da associazioni ambientaliste, comitati, associazioni di categoria dei commercianti e agricoltori. Che oggi esultano per la vittoria e per l'archiviazione definitiva del progetto.
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