Noalese chiusa per lavori ingorghi e code senza fine

VIGONZA. Tre quarti d'ora per percorrere meno di 2 chilometri che separano Peraga da Vigonza, 65 minuti da Codiverno a Busa, un'ora e 20 minuti da Vigonza a Padova. È successo ieri mattina dopo al chiusura della Sr 515 Noalese per i lavori del tunnel ciclopedonale di collegamento tra gli impianti sportivi di Peraga e Perarolo, con la deviazione del traffico sulla provinciale via Arrigoni. Una strada a due corsie, per un tratto senza ciclabile, non in grado di sopportare il volume di traffico in arrivo dal Trevigiano e dal Veneziano. Le code da Mellaredo hanno toccato i 15 chilometri; sull'altro fronte si sono registrati intasamenti fino a Cadoneghe passando per Codiverno e Pionca. Migliaia i veicoli incolonnati visto che una stima di 10 anni fa ne conteggiava 23 mila in transito ogni giorno sul "fagiolo" di Busa. Nel frattempo il traffico si è intensificato e i dati più recenti sciorinati ieri dal sindaco Nunzio Tacchetto indicano una media di 1.500 veicoli all’ora in transito sulla sola Noalese; in orario di punta raddoppiano. Ieri il punto più critico si è dimostrato l'incrocio di via Arrigoni con via Trevisan. Molti automobilisti, non sapendo della chiusura, si sono trovati imbottigliati.
La situazione peggiore la si è avuta dalle 6.30 alle 10. Ci mancava pure la pioggia. Forse sarebbe stato opportuno anticipare la presenza della Polizia locale. Tante le proteste al centralino del comando, al sindaco e soprattutto sui blog di Vigonza. «Arrivo da Stra, non è questo il sistema, non c'è organizzazione», protesta un automobilista bloccato in via Roma. «Sono in auto da 45 minuti», dice un altro automobilista bloccato in via Arrigoni. «Anni fa iniziarono a rifare i marciapiedi di via Roma esattamente il giorno che cominciavano gli esami di terza media e sono partiti proprio da davanti la scuola» aggiunge Laura. «Non si poteva aspettare la chiusura delle scuola o in agosto?» la domanda ricorrente. In realtà i lavori erano stati messi in calendario in agosto dello scorso anno, ma sono subentrati problemi. «Tutto sommato è andata bene», commenta Tacchetto,stroncato dalle critiche. «Non si potevano rinviare ancora per diversi motivi, fra questi delle scadenze da rispettare. Per realizzare il sottopasso abbiamo dovuto coordinare una montagna di enti: due Soprintendenze, Veneto Strade, Regione, Provincia, acquedotto, fognature, Enel, telefonia, Magistrato alle Acque, Genio civile». È solo il caso di ricordare che Vigonza sta pagando lo scotto di aver perso, 9 anni fa, il treno per fare la tangenziale che avrebbe portato il traffico pesante e di transito fuori dal centro. Il progetto era stato finanziato dalla Provincia.
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