«Non avrei voluto che Roberto prendesse il brevetto di pilota»

Il dolore della compagna per la perdita di Roberto Brighenti, 52enne di Terradura Si è schiantato sull’aviosuperficie di Pozzonovo. Il funerale previsto giovedì
BASCHIERI - FOTOPIRAN - DUE CARRARE - ROBERTO BRIGHENTI
BASCHIERI - FOTOPIRAN - DUE CARRARE - ROBERTO BRIGHENTI

Due Carrare

«Non volevo si iscrivesse a quel corso per ottenere il brevetto di pilota, non volevo che volasse, lo ritenevo troppo pericoloso».

Scuote la testa e non sa darsi pace Renata Zanella, la compagna di Roberto Brighenti, il 52enne che sabato pomeriggio si è schiantato con il suo piccolo Firefox a due posti sulla pista dell’aviosuperficie di Pozzonovo. Nella villetta di via San Antonio nella frazione di Terradura di Due Carrare a consolare la donna ci sono i parenti più stretti. «Quello di sabato era il secondo volo di Roberto senza l’istruttore, il primo lo aveva effettuato giovedì della scorsa settimana, lui era entusiasta. Io no», aggiunge la donna, «Quand’è successa la disgrazia ero al lavoro nel Centro grandi ustionati dell’ospedale civile di Padova. E quando mi hanno informato che c’era una pattuglia di carabinieri che mi voleva parlare, mi è crollato il mondo addosso. Ho subito pensato fosse successo qualcosa di grave a Roberto perché, prima di recarmi al lavoro, mi aveva detto che nella tarda mattinata sarebbe andato al campo di volo. Ha sempre avuto una grande passione per gli aerei. La decisione di prendere il brevetto l’aveva maturata circa un anno fa. Si era iscritto al corso nonostante io fossi fermamente contraria perché lo ritenevo uno sport pericoloso».

Roberto e Renata si erano conosciuti 23 anni fa. Tecnico informatico nell’Università di Padova lui, infermiera professionale lei. Una decina di anni fa sono andati a vivere a vivere a Due Carrare in una villetta che hanno acquistato e ristrutturato con tanti sacrifici. «Il mio compagno era una persona stupenda dal cuore d’oro», aggiunge la donna con la voce rotta dall’angoscia, «Cercava di aiutare tutti, con i vicini di casa aveva un rapporto bellissimo. Aveva anche molti hobby. Gli piaceva pescare, andare in bicicletta, praticare trekking e negli ultimi tempi anche volare con gli ultraleggeri, purtroppo. Non era mai fermo. Era molto affezionato a Bocia, il nostro meticcio che abbiamo acquistato in Sicilia in occasione di una vacanza. Sabato lo aveva portato con sé all’aviosuperficie di Pozzonovo. Il cagnolino lo stava attendendo in un box quand’è successa la tragedia».

Renata Zanella continua a domandarsi cosa sia successo al suo Roberto (Briga per i colleghi di lavoro dell’Università), che quando si trattava di sicurezza aveva una cura dei particolari quasi maniacale. La manovra di atterraggio dell’ultraleggero, stando ad alcuni testimoni, sarebbe stata perfetta. Non si spiega, invece, il movimento successivo, quando il velivolo si è impennato verso il cielo fino a raggiungere un’altezza di circa dieci metri per poi perdere quota e schiantarsi al suolo. I funerali di Roberto Brighenti si terranno con tutta probabilità giovedì 3 dicembre, alle ore 10, nella chiesa di Terradura. —

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