Padova, nullaosta per la salma del rider Shahzad Baluch: tornerà in Pakistan
Dopo settimane di attesa, la procura ha autorizzato il rimpatrio della salma di Shahzad Baluch, rider pachistano morto a 35 anni dopo un incidente a Perarolo di Vigonza

Nullaosta firmato. E finalmente potrà tornare in patria la salma di Shahzad Baluch, il 35enne rider pachistano in servizio per Glovo, morto quattro giorni dopo l’incidente avvenuto a Perarolo di Vigonza, a causa delle gravi ferite subite. La procura aveva bloccato l’autorizzazione alla consegna della salma ai familiari, in attesa che iniziassero le operazioni del consulente tecnico, il perito Gianfranco Pellizzaro, incaricato di ricostruire la dinamica dell’incidente.
Operazioni il cui inizio è stato previsto per il prossimo 25 agosto. Il pm Maria D’Arpa aveva scelto una strategia attendista per verificare se, con lo svolgimento di quegli accertamenti, potesse rendersi necessario un esame medico legale. La famiglia e la comunità pachistana stava vivendo con dolore e sofferenza la lunga attesa. La religione musulmana, religione di Shazad Baluch, prevede che la persona deceduta sia sepolta nel più breve tempo possibile. Non solo.
In caso di lutto i parenti del defunto si trasferiscono nella casa di quest’ultimo per confortare i familiari (l’uomo lascia una moglie e una figlia attesa per sette anni). E il rito funebre chiude non solo una ferita ma restituisce pure tranquillità ai familiari più stretti che, lontano dal loro “caro”, a oltre 14 ore di volo di distanza, hanno vissuto la tragedia con ancora maggiore disperazione. Poi è emerso che non c’erano problemi per l’indagine. E il pm di turno Marco Brusegan ha firmato il nullaosta. Adesso la salma sarà restituita ai parenti (un fratello lavora nel Milanese) ed entro un paio di giorni tornerà nel villaggio delle campagne di Gujranwala, città a nordest del Pakistan, da dove l’uomo era originario e tornava ogni estate per un paio di mesi.
Quindi di nuovo a Padova a lavorare come rider per Glovo, la multinazionale della consegna di cibo per asporto, e mandare quanti più risparmi possibili a casa. Intanto va avanti l’inchiesta per chiarire le responsabilità dell’incidente di cui Shahzad Baluch è stato vittima il 25 luglio nella frazione di Perarolo di Vigonza. Baluch stava lavorando in sella al suo motociclo Kymco 125 New People e viaggiava nella stessa direzione di marcia di una Fiat Lybra guidata da I.D.I., 44enne di origine romena residente a Noventa Padovana.
Quest’ultima si sarebbe fermata per svoltare a sinistra: in quell’istante il tamponamento. Baluch è stato sbalzato dal suo mezzo finendo sull’asfalto in condizioni gravissime. Quattro giorni più tardi la morte. La 44enne è stata indagata per il reato di omicidio stradale (a difenderla gli avvocati i Filippo Rosaspina e Marco Vendramini). Il consulente della procura avrà 60 giorni di tempo a partire dal 25 agosto per ricomporre ogni tassello di quello che è avvenuto e accertare le responsabilità penali. Responsabilità che potranno valere nell’ambito assicurativo per stabilire il pagamento di (eventuali) risarcimenti. —
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