Nuovo hospice pediatrico, primo lotto completo all’inizio del 2026. Servono i fondi per finirlo
L’appello di Zaccaria: «Necessaria una sinergia tra pubblico e privato». Giovedì 7 il libro in omaggio con il Mattino

Un luogo di accoglienza e di assistenza, un luogo di cura. Un luogo i cui ospiti, i bambini, hanno «il diritto a un’insperabile felicità», per dirla con le parole del giornalista Stefano Vietina. Descrive così l’hospice pediatrico di Padova – il primo in Italia, fondato nel 2007 – per il quale si progetta una nuova vita.
Un nuovo hospice, una nuova struttura; anzi, tre: ognuna con una funzione. «Il progetto preliminare è stato approvato dalla Regione. E, entro una decina di giorni, sarà consegnato all’Azienda Ospedaliera nella sua versione definitiva, relativamente alla struttura assistenziale, al civico 17 di via Falloppio» fa sapere Giuseppe Zaccaria, presidente della Fondazione “La miglior vita possibile”, specificando anche la prima data: «La realizzazione della struttura di via Falloppio è stata completamente finanziata. E, salvo sorprese, sarà pronta per i primi mesi del 2026. È una lotta contro il tempo, ma ce lo chiedono i bambini».
I bambini. Sono loro al centro del libro di Stefano Vietina, La casa di Adam, edito da Marsilio, che giovedì sarà in edicola, in omaggio con il mattino di Padova. I bambini come Adam Markouni, affetto da una malattia «inguaribile ma curabile». Scomparso un anno fa, ad appena quattordici anni. E che, racconta la mamma Zahira Jbari, proprio «nell’hospice ha trovato una seconda casa e una seconda famiglia».
Ma la struttura – d’avanguardia e antesignana: la prima in Italia ad avere garantito un percorso di cure palliative e domiciliari ai bambini – nelle sue dimensioni, purtroppo, ormai non basta. «I bambini affetti da una malattia inguaribile sono sempre di più» dice Franca Benini, direttrice della struttura, «Attualmente seguiamo 340 ragazzi. Ma i giovanissimi che hanno questi bisogni, in Veneto, sono 870 ogni anno. Riusciamo a soddisfare una buona quota del totale, ma che con il nuovo hospice potremo aumentare la nostra risposta».
Le tre future strutture
Ci saranno tre strutture: la prima, dedicata all’assistenza; una seconda, in via Sant’Eufemia, per la formazione degli operatori; e una terza, in via San Massimo, per le famiglie.
La prima, si diceva, è stata finanziata; le altre due, no. «Per le risorse, confidiamo nella sinergia tra pubblico e privato» fa presente Zaccaria, affiancato dal presidente Luca Zaia, che subito ha sposato il nuovo progetto: «Dalla Regione, arriveranno 9 dei 16 milioni di euro necessari. Nella struttura ci saranno dodici stanze attrezzate con le più moderne tecnologie per ospitare i pazienti, ampi spazi dedicati al personale sanitario e appartamenti funzionali per accogliere i familiari che arrivano da lontano».
Ma al centro ci sono i bambini, con i loro genitori, i loro fratelli. I bambini come Adam. Che Vietina racconta così: «Ho avuto l’occasione di parlare con lui un paio d’ore. E ho capito come in un panorama di dolore si possa anche sorridere. Perché, quel giorno, Adam mi ha lasciato con un sorriso».
Giovedì in libro in omaggio con il giornale

Giovedì “La casa di Adam – La miglior vita possibile”, libro scritto da Stefano Vietina ed edito da Marsilio, sarà in edicola in omaggio con il mattino di Padova. Un’iniziativa del gruppo Nem, che edita questo giornale, e che conferma il sostegno alla realizzazione del nuovo hospice pediatrico di Padova. La struttura – con tre sedi, una per l’assistenza, una per la formazione del personale e un’altra dedicata alle famiglie dei giovani ospiti – sarà il nuovo centro di riferimento regionale pediatrico per le cure palliative e la terapia del dolore. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione “La miglior vita possibile”, presieduta dal professor Giuseppe Zaccaria, che si avvale, come detto, della media partnership del nostro giornale. —
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