Obbligati a restituire 300 mila euro

Negli ultimi 10 anni, a ogni elezione, i loro stipendi aumentavano grazie a premi fedeltà non dovuti
Di Giuliano Doro
BELLUCO.CONSIGLIO COMUNALE CITTADELLA.SINDACO GIUSEPPE PAN
BELLUCO.CONSIGLIO COMUNALE CITTADELLA.SINDACO GIUSEPPE PAN

CITTADELLA. A ogni vittoria del sindaco leghista Massimo Bitonci, i dirigenti del Comune si aumentavano lo stipendio del 3%. Una gioiosa macchina da guerra che avrebbe dispiegato tutta la sua geometrica potenza nelle elezioni dello scorso maggio, quelle che hanno incoronato sindaco Giuseppe Pan dopo 19 anni di “apprendistato” (assessore nelle due legislature di Lucio Facco e altrettante di Bitonci, tutte in linea padana).

Ora la Corte dei conti chiede la restituzione di quei “premi fedeltà”. Si tratta una cifra che si aggira sui 300 mila euro, spalmata sugli ultimi dieci anni.

L'assunto dei giudici contabili è che i massimi dirigenti del comune di Cittadella (poco più di 20 mila abitanti) siano stati “indebitamente” retribuiti come quelli alle dipendenze di una “unità complessa” quale può essere la città di Milano.

L’ispezione. Tutto nasce dalla verifica contabile disposta dal ministero delle Finanze, che ha visto gli uomini dell’ispettore Massimo Pagliano stazionare a palazzo Mantegna (sede del comune) dal 9 al 27 gennaio 2012.

Le accuse. Nel marzo successivo gli ispettori ministeriali hanno consegnato un rapporto al viceprocuratore della Corte dei Conti di Venezia nel quale segnalavano alcune irregolarità e violazioni delle leggi sulla finanza pubblica.

Il ricorso. Su questo documento, la procura dei giudici contabili ha accolto quasi tutte le tesi difensive del Comune. Tranne una. Quella che riguardava gli aumenti di stipendio per dirigenti comunali.

La contestazione. Gli ispettori lamentano che la documetazione richiesta «è stata fornita senza gli atti preliminari che devono ritenersi omessi; neanche la definitiva trasmissione del contratto e la sua sottoscrizione all’Aran risultano documentate agli atti prodotti». Per cui «il detto incremento retributivo deciso “viste le disponibiltà finanziarie dell’ente” viene autorizzato senza alcun riferimento a una valida motivazione e alle valutazioni richieste dal Ccnl, per cui è da ritenersi nullo e inapplicabile».

Il ruolo di Bitonci. I provvedimenti sono stati adottati con decorrenza dal 1º gennaio 2003 e dal 1º gennaio 2008, dopo le vittorie elettorali di Bitonci che, però, pur avendo sempre mantenuto le deleghe al personale e al bilancio, non risulterebbe presente alla firma degli atti.

I protagonisti. La richiesta di restituzione dei “premi” riguarda l’ex segretario generale Francesco D’Agostino, il suo vice Ivano Bardella (entrambi in pensione, per cui andrebbe rivisto anche l’assegno di quiescenza), il dirigente del Settore economico Giovanni Gallio e il dirigente dei Servizi territoriali Floriano Ballotto. Dirigenti il cui stipendio si aggira(va) sui 100 mila euro lordi l’anno.

La mosca bianca. Coinvolto nella vicenda anche il segretario comunale Paolo Orso. Dirigente anche a Rossano, Nervesa, Loria e Segusino, ha lasciato l’incarico lo scorso dicembre e, di sua spontanea iniziativa, sta restituendo 15 mila euro indebitamente ricevuti.

La restituzione. Secondo la Corte dei Conti, per il quinquennio 2007 -2012 dovrebbe agire il responsabile delle finanze comunali che, però, risulta tra i beneficiari del premio. Per il 2003-2007 dovrebbe essere la giunta a chiedere il rimborso ai propri dipendenti.

La difesa. Fin troppo evidente la strategia difensiva del Comune, che mira alla prescrizione prevista entro fine anno.

Il ricatto. Uno stretto collaboratore di Bitonci ammette che «la vicenda è all’attenzione degli amministratori» e che, «qualora qualcosa trapelasse, la giunta Pan cadrebbe in un nanosecondo».

Il retroscena. Subito dopo la prima elezione, Bitonci annunciò davanti ai cronisti: «Domani licenzio Ballotto». I conteggi successivi appurarono che la manciata di voti che gli permise di superare Stefano Svegliado arrivò dalla Vandea bianca fracanzaniana tra Facca e Santa Maria. Qualche mese dopo Ballotto, ex sindaco dc di Fontaniva residente a San Giorgio in Brenta, incassò il premio fedeltà .

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