Occupato il parcheggio per disabili, scoppia la rissa tra il barista e l'impresario funebre
E' successo in piazza Capitaniato a Padova. Giacomo Allibardi, figlio del proprietario dell'omonima impresa di onoranze funebri, si fa medicare al Pronto soccorso e accusa Ignazio Aggujaro, titolare del bar Margherita in piazza dei Frutti

Il parcheggio in piazza Capitaniato a Padova
PADOVA. Sono circa le 10.30 di ieri. Il piccolo parcheggio di piazza Capitaniato è pieno. Tutti i posti auto sono occupati. Il cantiere aperto a lato della sede del Quartiere centro riduce ulteriormente gli spazi per soste e manovra e ogni centimetro disponibile viene occupato. Così quando Ignazio Aggujaro, titolare del Caffè Margherita in piazza della Frutta, si dirige con la sua auto verso il posto riservato agli invalidi (possiede il regolare permesso), lo trova semi-occupato dal furgone dell'impresa funebre Allibardi di Ponte di Brenta.
Giacomo Allibardi, 32 anni (figlio di Orazio, il proprietario) l'ha sistemato lì per poi salire al vicino ufficio dell'Anagrafe, dove resta per almeno una decina di minuti. Intanto, nel parcheggio, i coniugi Aggujaro aspettano di poter parcheggiare la loro auto. E nell'attesa monta la rabbia di trovare, ancora una volta, il loro posto-disabili inaccessibile.
Al momento del ritorno di Allibardi scoppia una lite violenta. L'impresario funebre accusa il barista di averlo colpito con almeno due pugni in faccia.
Alla rissa assistono anche diversi studenti della facoltà di Lettere, l'edicolante e ne viene informato perfino il senatore Maurizio Saia. «So che il signor Aggujaro ha ricevuto diverse offese, ripetute da Allibardi con tono insolente e minaccioso - dice il parlamentare di Coesione Nazionale - Offese dirette soprattutto alla moglie, in auto con lui, e titolare del regolare pass per disabili. Poi dalle parole si è passati ai fatti, però non ho notizia di pugni, se non di qualche spintone».
Mentre il titolare del Margherita, già ascoltato dai carabinieri, preferisce non commentare l'accaduto, Orazio Allibardi racconta l'episodio in maniera diametralmente opposta. «Mio figlio - dice - ha ricevuto almeno due pugni: uno alla mandibola e uno al labbro inferiore. Ha perso sangue e nel pomeriggio è andato a farsi medicare al pronto soccorso. La cosa più incredibile è che non sia intervenuto nessuno solo un vigile della polizia locale che non ha neppure redatto un verbale. Mio figlio è stato trattato peggio di un extracomunitario. Per tutelarci abbiamo quindi deciso di rivolgerci a un legale».
Argomenti:viabilità
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