Occupazione abusiva Gramigna, tredici a processo

Al motto di «Riprendiamoci gli edifici pubblici lasciati al degrado», i ragazzi del Centro sociale Gramigna avevano occupato per ben tre volte l’ex scuola elementare Zanella-Devila in via Fornaci 397...

Al motto di «Riprendiamoci gli edifici pubblici lasciati al degrado», i ragazzi del Centro sociale Gramigna avevano occupato per ben tre volte l’ex scuola elementare Zanella-Devila in via Fornaci 397 a Torre. Il tutto nell’arco di neanche due mesi. Non senza conseguenze: altrettanti sono stati gli sgomberi decisi dal Comune e affidati alle forze dell’ordine. Sgomberi seguiti da una denuncia trasmessa alla procura che si è chiusa con un rinvio a giudizio. Così il prossimo 22 ottobre, davanti al giudice monocratico di Padova Sara Ballarin, si ritroveranno sul banco degli imputati ben tredici militanti del Gramigna accusati, a vario titolo, di aver invaso arbitrariamente la scuola di proprietà del Comune, chiudendo con una catena metallica il cancello d’ingresso, e (sette di loro) di resistenza a pubblico ufficiale per aver investito alcuni poliziotti e carabinieri con un gettito di polvere antincendio utilizzando due estintori. Si tratta di Chiara Alessi, 33 anni di Padova; Andrea Bianco, 44 di Mestre; Mattia Boscaro, 33, Giorgia Forzan, 28, Giacomo Gioga, 22, Valentina Giordani, 40, ed Enrico Griggio, 27 tutti di Padova; Alfrado Mazzamauro, 28 di Artegna in provincia di Udine; Mario Ronzani, 32, Alessandro Salotto, 34, Federico Salotto, 29, Vittorio Sartori, 37, e Alessandro Toschi, 30 anche loro di Padova, difesi dall’avvocato di fiducia Marina Infantolino. Tre i blitz messi a punto dai militanti del Gramigna il 19 e il 23 settembre, poi il 29 ottobre sempre del 2010. Il motivo? Riprendersi gli spazi pubblici per svolgere iniziative e attività. Ferma l’opposizione del Comune che, già nel 2007, aveva ordinato (e ottenuto) lo sgombero del cpo Gramigna dall’ex scuola Fratelli Bandiera in via Retrone, dopo sette anni di occupazione, in seguito al coinvolgimento di alcuni attivisti nell’inchiesta sulla ricostituzione del Partito comunista politico-militare, considerato una nuova cellula delle Brigate Rosse. Federico Salotto era stato condannato in primo grado a tre anni e otto mesi, salvo essere poi assolto in appello “perché il fatto non costituisce reato”, mentre Alessandro Toschi era stato assolto già in primo grado; invece Alfredo Mazzamauro è stato condannato in via definitiva a due anni e due mesi.

Per il prossimo 26 giugno è attesa la sentenza a carico di quattro militanti del Gramigna accusati di minacce nei confronti del sindaco di Padova Flavio Zanonato, ora Ministro dello Sviluppo Economico nel governo Letta, nonché di imbrattamento e detenzione di armi da guerra: il 28 settembre 2011, durante una perquisizione nella sede dell’associazione “Nicola Passian”, erano stati rinvenuti petardi e altro materiale. (cri.gen.)

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